martedì 11 novembre 2008

vivere in giappone, vol. 1 - chiedere scusa

Oggi ho capito una cosa importante su questo paese e la sua gente.



L'importante non è chiedere scusa, è stare fermo immobile, contrito e sguardo a terra mentre la persona danneggiata si lamenta perché gli hai creato un problema. Tu devi solo tenere la schiena dritta, lo sguardo a terra e le mani giunte, e dire un "mi dispiace moltissimo!!" nei momenti di silenzio.



Fine.



Poi quando la persona ha smesso di lamentarsi in modo anche abbastanza spiacevole, te ne puoi andare tranquillo, e finisce tutto.



Basta che poi alla fine torni e ringrazi perché è stato messo tutto a posto.



Oggi ho fatto un errore al ristorante, e questa è stata la scena che mi è toccata.



Ma il bello è che nessuno mi ha detto, vieni a scusarti. Mi hanno detto: vieni con me un attimo. E poi il mio capo s'è sorbito tutto il lamento scocciatissimo del cuoco che ora doveva rifare la pasta quando la cucina era chiusa e blablabla...



e io che ho capito cosa succedeva dopo cinque minuti buoni, visto che il linguaggio del cuoco era abbastanza di basso livello e di una velocità inenarrabile...



E poi mi è toccato anche andare a dire un grazie random, perché avevano preparato quella maledetta pasta...







mah... comunque, se si sbaglia qualcosa in nippolandi: sguardo contrito, occhi bassi, schiena dritta e tanti "sumimasendeshita".



Così si risolve tutto. Hai fatto la tua parte e la controparte anche. Ognuno ha recitato per bene e ora potete tornare a quello che facevate.



Mi raccomando, mani giunte in grembo! Danno un'aria moooooolto più contrita...