sabato 26 settembre 2009

Corea giorni 10, 11, 12 - Gyeongju 경주

Ordunque, avevo lasciato le nostre avventure a Don Matteo in una camera di motel più o meno fantasma a  Jeongdongjin.


Il giorno dopo, dopo un bagno materno nel mare cristallino, abbiamo preso il nostro bravo treno per Gyeongju, la città con più storia della Corea.


Questo posto era la capitale del regno di Silla, che ha unificato la Corea verso il VII secolo e ha regnato fino al 900qualcosa.


Una figata. 


Cioè, la cittadina è brutta forte. Sembrano tutti dei morti di fame dalla faccia. Palazzi e strade brutti, squallidi.


Ma la parte storico-archeologica è meravigliosa!


Innanzitutto ci sono i tumuli dei re e gente importante di Silla. Colline verdi una accanto all'altra talvolta fra i palazzi, poi alcuni resti del Palazzo come uno stagno su cui si affacciano dei padiglioni che noi abbiamo avuto la fortuna sfacciata di visitare al tramonto e quindi tutto illuminato e che si rifletteva sull'acqua. C'era anche una musica diffusa dagli altoparlanti meglio camuffati che io abbia mai visto! All'inizio pensavo fossero lampioncini...


Siccome il primo giorno ci siamo sfacciatamente svegliate verso le 11 per poi non uscire prima di mezzogiorno, non abbiamo visto moltissimo; tumuli, "foresta", osservatorio, ghiacciaia, Museo Nazionale.


Ma è stato proprio bello! Di sicuro rilassante...


Il giorno dopo ci siamo date da fare invece. Ieri infatti sveglia alle 7.30 e alle 8.40 eravamo già sull'autobus per andare a vedere il Buddha nella grotta che a suo tempo studiai per l'esame di arte e che volevo tanto tanto vedere.


Bellissimo, peccato che non si potesse entrare e che si vedesse da dietro una vetrata... Però ne valeva la pena! (le foto erano vietate, ovviamente)


Dopo il Buddha, tempio di Bulguksa. Che in realtà venne distrutto dai giapponesi durante l'invasione del 1592, quindi è stato ricostruito nel 1700 in parte e in realtà quasi tutto negli anni '70... Ma lo sappiamo che in oriente il tempo non ha valore per i templi. Li rifanno uguali anche dopo mille anni e li trattano come se fossero antichi.


In questo tempio quindi, c'erano un sacco di diversi edifici, ognuno con la sua statua dorata di un Buddha o di un Boddhisatva che protegge qualcosa. E ogni volta togli e rimetti le scarpe per andarli a vedere da dentro.


In tutto ciò, la cosa che mi ha stupita di più è che qui facevano le flebo agli alberi! Ma con le flebo vere! Non con l'ago alla fine, ma il resto era flebo normale!!


Comunque, visto che alla fine di tutto ciò erano solo le 3 del pomeriggio, abbiamo deciso di anticipare i nostri piani e di vedere in giornata il nostro obiettivo successivo: la Tomba Marina del Re Munmu.


Munmu era re verso la fine del 600 e ha iniziato l'unificazione. Alla sua morte ha stabilito che avrebbero dovuto cremarlo e mettere le sue ceneri nel mare orientale. In questo modo sarebbe diventato tun drago marino e avrebbe protetto la Corea da attacchi portati dal mare.


La cosiddetta tomba non si vede dalla riva, pare sia una specie di pietra fra un gruppo di scogli.


Ma sulla spiaggia davanti è pieno di gente che prega! Fanno offerte, accendono incenso e lumi, fuochi, si portano il tamburo e una specie di gong per accompagnarsi mentre pregano, fanno riti sciamanici, si inginocchiano...


Il tutto osservati neanche da troppo lontano da un gruppo di gabbiani che sembravano un po' così..


Dalla spiaggia siamo andare verso l'interno per andare a vedere delle pagode che il figlio di Munmu fece costruire davanti a un tempio (che però non c'è più. Le pagode sono di pietra e resistono...) a cui fece collegare un canale - che non c'è più - in modo tale che suo padre, ora drago, avesse un posto in cui ritirarsi per riposarsi.


E con queste pagode s'è conclusa la giornata, coronata da un'ottima cena a base di una cosa di cui non ricordo il nome ma che era polpo.


E ora, giorno 13, siamo a Busan! Il porto commerciale più importante del Paese!!


Ah, a Gyoengju, una banca ha rifiutato di cambiarmi gli yen... No dico, s'è mai sentita roba simile?


"Vorrei cambiare" - "Bene. Euro?" - "No, Yen." - "Ah... allora dei andare all'altra banca, davanti alla stazione. A piedi sono un 15 minuti."


Non è allucinante?

mercoledì 23 settembre 2009

Corea giorno 9 - Jeongdongjin 정동진

Jeongdongjin è un paesino sulla costa orientale.
Quattro case ma decine e decine di alberghi e ristoranti. In realtà, infatti, è una località turistica famosissima!
La stazione è sulla spiaggia ed è diventata famosa perché ci hanno girato una scena di un famosissimo drama coreano (ho già rimosso il nome, ovviamente).
Il mare è cristallino e ha una bellissima sabbia, dietro ci sono monti boscosi e, sulla cima di una delle colline che danno direttamente sul mare, un albergo A FORMA DI TRANSATLANTICO si staglia all'orizzonte.
Ma proprio transatlantico vero! Cioè, in realtà è palesemente un palazzo, visto da dentro. Non è che si siano messi a portar su una nave da crociera con funi e gru... Però sarebbe stato epico!
Non è che ci sia molto di più da dire sul posto.
Siamo arrivate alle 3 di pomeriggio e alla stazione siamo state letteralmente placcate da una di un motel che per 20.000 Won ci ha fatto dormire. Ma così. Niente ricevuta, niente registrazione, e dopo aver preso i soldi, averci portato nella stanza e dato la chiave, la signora se n'è andata in un altro palazzo. In pratica noi siamo state lì dentro senza avere la minima idea di chi fossero i proprietari, a che ora si dovesse togliere le tende il giorno dopo, se effettivamente la signora lavorava lì, se non ci avrebbero chiesto altri soldi...
Ma è andato tutto liscio, quindi: grazie signora.
In effetti abbiamo poi scoperto che gli alberghi e i ristoranti attaccati alla stazione erano i più sfigati perché la parte interessante era vicino alla nave. Ma meglio, così per andare alla stazione la mattina dopo abbiamo dovuto fare solo (2 piani e) 60 metri.
Comunque, giri per la spiaggia, foto a cielo, mare e transatlantico. Gita nel transatlantico e cena.
Cena buonissima. E a me non piace la roba di mare... Abbiamo mangiato conchigliame vario freschissimo fatto alla brace. Caro ma ottimo, anche per me.
La notte non riuscendo a dormire mi sono messa a vedere la tv e che ti trovo?
La prima puntata di DON MATTEO!!!
In italiano sottotitolato.
Ammetto di essere rimasta basita...

Seoul, giorni 6,7 e 8

 Seoul  giorni 6 e 7

 



 


Venerdì, come da appuntamento, abbiamo incontrato di nuovo Yojin per andare a vedere il villaggio folkloristico coreano.


Mi era stato detto, nella persona di Serena: "vallo a vedere; è un po' turistico ma ne vale la pena!"


Mia cara Sere, sappi che grazie all'influenza suina, che sta terrorizzando l'asia, non c'era praticamente nessuno!


A quanto pare questa cosiddetta epidemia (10 morti in tutta la Corea... mi dispiace ma per me non è epidemia), ha gettato tutti nel panico e tutte le scuola hanno cancellato le gite in giro per il paese! Quindi tutti i luoghi storici o come questo, che di solito pullulano di studenti scocciati e rumorosi, dovrebbero essere meravigliosamente vuoti.


Grazie maiali malati!!


Tornando al villaggio: molto ben fatto. Con un sacco di cose da provare, ricostruzione delle case delle varie zone, campi veramente coltivati, gente che ti faceva vedere i lavori tradizionali, fiume, ponti, e danze tradizionali e altro. C'era anche un signore che camminava sulla corda!


È stata una giornata molto rilassante, dopo la morte totale del giorno prima...


Dopo il villaggio, che chiudeva alle 6, siamo andate a mangiare e nello stesso centro commerciale in cui eravamo c'era..... uno dei tanti negozi di Seoul di FASSI!


È un'esperienza quasi mistica, un buon gelato dopo quasi due anni... Lo assaggi e non puoi che pensare: "eccolo!"


E infatti me ne sono fatta fuori due.


Il giorno dopo siamo finalmente andate a vedere 'sto benedetto Museo Nazionale. Graaaaaande! E noioso.


Sì, in linea di massima l'ho trovato noioso, escluse alcune cose che avevo studiato e quindi mi sono fomentata a vedere, non era un museo appassionante. E a me i musei piacciono un sacco.


Ma poi davvero, 3 piani con più di 15 sale a piano! 


Fatto sta che dopo il museo, superato il giardino del museo pieno di bambini pericolosissimi lasciati in libertà con archi e frecce fra le mani, seguendo precedenti consigli di SK (vedi post precedente) siamo andate sul fiume Han per fare una crociera notturna.


13000 Won. La nave era di un pacchiano a tratti imbarazzante, piena di luci al neon e finti pirati di cartapesta, ma ne valeva la pena. Abbiamo fatto un giro di 70 minuti fra andata e ritorno che ci ha portate fino ad un ponte con spettacolo di luci e acqua.


Ovvero, dal lato del ponte partivano spruzzi d'acqua illuminati da luci di vari colori che cambiavano d'altezza e d'intensità a seconda di ciò che dovevano fare.


Ovviamente la nave c'è passata sotto. E altrettanto ovviamente io non mi sono messa proprio dentro dentro ma sotto una tettoia a prua. Se ne deduce facilmente che come una cretina mi sono bagnata. Ma vabbè, era divertente.


E poi finalmente cena a base di carne alla brace dopo un giorno di digiuno...


 


Seoul giorno 8


 


Ultimo giorno a Seoul, abbiamo deciso di andare alla Seoul Tower.


Di buona lena abbiamo salito la ripidissima strada che portava alla funicolare, senza lamentarci eccessivamente siamo entrate in una cabina della suddetta che sembrava il 360 quando andavo a scuola la mattina, per quanto era piena. Ovviamente noi si era nel mezzo e non si vedeva nulla, data anche l'altezza che ci caratterizza entrambe...


Ma sopra era strapieno di gente! E bambini (privi di frecce stavolta) che scorrazzavano ovunque frammisti a coppiette incollate, piccioni...


Ma soprattutto, la ringhiera che circonda la zona in cui si gira intorno alla torre era PIENA DI LUCCHETTI con su scritti i nomi delle coppie ecc ecc!!


Maledizione, sono degli imbecilli anche qui!


Guardando in alto c'erano delle "sculture" in fil di ferro di due uomini sospesi in aria.


Abbandonata l'opzione "saliamo sulla torre!" siamo scese a piedi giungendo a un'aiuola, ai piedi del parco in cui su busti di gente famosa erano piazzate piante.


Per capisci, in testa a Beethoven c'era una felce. Ma proprio in testa, sembrava pronto per la pubblicità del Cacao Meravigliao, poverino...


Dopo vari giri, cena con Carolina che non rivedrò fino al 2 e che poi chissà quando rivedrò...



(in caso non fosse chiaro, ho finalmente appena raggiunto di nuovo un posto con internet!!)

 



 



Seoul giorni 4 e 5

Mercoledì Ce ne siamo andate calme calme a vedere uno dei palazzi minori di Seoul. Il primo in cui vennero costruiti anche edifici in stile occidentale. 


Davanti all'ingresso ci sono le guardie che fanno anche la cerimonia del cambio della guardia.


Una chiacchierata con Carolina, ieri, mi ha confermato che tutta questa gente prende stipendi alti. Proprio per il progetto di conservazione del folklore di cui parlavo ieri. 


Quindi, hanno la faccia annoiata perché devono stare fermi immobili vestiti come stupidi, ma sotto sotto ne sono ben contenti, visti i soldi che si prendono!


Comunque, cerimonia del cambio della guardia molto carina, con spiegazione in coreano, cinese, inglese e giapponese. MAI sentito un giapponese peggiore in vita mia. C'ho messo davvero tanto a capire che lingua stavano parlando! Fra l'altro, io pensavo fosse una cosa registrata - come sarebbe normale, dopotutto -  e invece dietro il portone c'erano due ragazze con l'aria ancora più annoiata rispetto a quella delle guardie che ripetevano la pappardella a memoria davanti a un microfono!


Dopo il palazzo abbiamo bighellonato un po', finché non abbiamo incontrato Yojin, mia ex compagna di classe a Tokyo con cui abbiamo pranzato. con lei abbiamo poi fatto una passeggiata e abbiamo visto la casa del presidente coreano. Questo tizio lo odiano TUTTI ma continua a stare là, a quanto pare. Il palazzo presidenziale, la casa azzurra, è messo benissimo: dietro al palazzo reale, dietro di sé ha una montagna senza costruzioni o altro sopra. La strada in cui si trova è quasi chiusa al traffico e i marciapiedi sono pulitissimi!


Tra l'altro, una chiacchierata con Yojin mi ha svelato perché qua i poliziotti sembrano avere tutti 15 anni. Sinceramente mi sembrava una media di ragazzini TROPPO alta! La soluzione è semplicissima: praticamente metà del corpo di polizia coreano è costituita da ragazzi di leva. Quindi fra i 20 e i 25 anni, ma che essendo asiatici per la maggior parte ne dimostrano fra i 15 e i 19...


Il giorno dopo è stato distruttivo:


zona demilitarizzata al confine con la corea del nord e serata con Seongkyong, (alias SK, e lo chiamerò così d'ora in poi).


Allora, ci siamo svegliate verso le 6.30 per essere perfettamente pronte alle 8, ora in cui ci sarebbero venuti a prendere quelli dell'agenzia. E partiamo in pulmino con altri ignoti. Poi in piena autostrada ci accostiamo, scendiamo dal pulmino e saliamo su uno più grande con altra gente dentro, e via! verso la DMZ!


È stata un po' una delusione in realtà, lo ammetto... turisticissima, strapiena di giapponesi (c'era un gruppo di almeno 30 salary man), e alla fin fine si vedeva ben poco. Anche la Corea del Nord, ce l'hanno fatta vedere con un cannocchiale così inutile che a occhio nudo era assolutamente la stessa cosa! Poi il tunnel d'infiltrazione:


Il pratica i nordcoreani pare abbiano scavato vari tunnel per raggiungere e attaccare Seoul - cosa che loro ovviamente negano con forza. Di questi tunnel se ne conoscono 4, trovati dall'esercito sudcoreano grazie a gente che è scappata dal nord e ha spiattellato tutto.


Il tunnel era carino, ma per scendere ce n'era un altro di 300  metri con una pendenza a dir poco mortale. Non tanto a scendere quanto a salire, sembrava di stare in montagna! Poi con l'elmetto giallo in testa...


Con ciò la visita alla DMZ è praticamente finita, il resto era roba inutile. Basti sapere che qui sono pronti a lanciarsi come arpie sulla Corea del Nord appena sarà aperto uno scambio con quella del Sud, è tutto pronto.


Comunque, ritorno a seoul e bighellonaggio fino alle 6, ora dell'appuntamento. Bighellonando abbiamo visto uno dei mercati e un parco con un bel tempio STRAPIENO DI VECCHI. Fuori dal tempio (che si paga) c'erano centinaia di vecchi seduti nel parco. Leggendo, giocando a Go, a scacchi coreani, chiacchierando, guardando la gente che giocava, fissando il vuoto... tantissimi.


SK ci ha portate su una delle montagne di Seoul (nome momentaneamente rimosso, cercherò) da cui si ha una bellissima vista della città. Lui voleva farci vedere il tramonto, ma la giornata era nebbiosa e ha fallito, quindi siamo tornati su dopo cena. Bellissimo.


Le metropoli di notte sono sempre spettacolari... peccato che di giorno lo spettacolo dall'alto sia sempre desolante....


Abbiamo anche rifatto il fiumiciattolo del primo giorno, SK ha insistito che di notte era molto meglio, e in effetti aveva decisamente ragione.


In tutto ciò siamo arrivate a casa all'1 di notte, incontrando alla stazione un giapponese che stava nella nostra stessa guest house e che beccavamo sempre tornando tardi...




lunedì 21 settembre 2009

Seoul giorni 2 e 3

 Volevo fare dei post con tante foto, ma improvvisamente la mia macchinetta dà errore quando l'attacco al Mac il quale la schifa e fa finta che non esista. Quindi vi beccate solo i miei sproloqui per ora, e poi fra 2 settimane aggiungerò le foto.

EDIT: comprata la pennetta per leggere le SD, ora aggiungo le foto. Oh yea!



Quindi:



Giorno 2:



Svegliate sul tardi ci siamo mollemente dirette verso il fiume Han, non lontano da casa e abbiamo cominciato a camminare lungo il parco che c'è sulla riva. Il fiume Han è ENORME. Ma grande grande grande! Purtroppo era una giornata un po' uggiosa, ma almeno non siamo morte d'insolazione..

    



Comunque, cammina cammina abbiamo raggiunto un ponte che abbiamo deciso di attraversare. Lungo il ponte si scendeva su un'isola-parco: Seonyu-do (a quanto pare, "do"=isola).



Bellissima. In pratica il comune di Seoul si sta lanciando nell'ecologia e sta trasformando tutto pian piano. Su quest'isola negli anni '70 c'era un purificatore che poi è stato spostato. Quindi nel 2002 hanno aperto questo parco usando le strutture rimanenti del purificatore. Il risultato è una specie di giardino acquatico (tutte piante nelle vasche) e strade e stradine che vanno su e giù, colonne senza più soffitto ricoperte d'edera, canali...

            

Soprattutto inaspettato, direi..



Dopo il parco ci siamo avviate alla metro dall'altra parte del fiume. Alle 6 appuntamento con una mia amica del giappone (una dei tanti coreani conoscenti), Lea - che ho scoperto essere un nome d'arte! - 



Lea ci ha fatto vedre una zona universitaria famosa per la facoltà d'arte. Strapiena di caffè, murales, con una band che suonava in un parchetto, e un ottimo yakiniku!

            

Quanto amo la carne..... 







Il giorno dopo, sempre con un po' d'indolenza, e non dovendo incontrare nessuno, siamo andate in un quartiere pieno di case tradizionali.

         

A quanto pare 'sto governo coreano è entrato in fissa con preservazione della tradizione e ecologia.... E quindi in questo quartiere pieno di case vecchie ha iniziato  a dare soldi a chi le aggiuntava o a comprarle direttamente. Il tutto si arrampica su una delle montagne (o forse collina) di Seoul. In cima abbiamo anche trovato un museo d'arte orientale appena aperto e non segnato sulle carte il cui tizio (custode? addetto? boh!) ci ha fatto da guida pezzo per pezzo spiegandoci tutto (altrimenti detto, non c'era nessun altro...).



Tornando giù, dopo aver sorpassato una MERAVIGLIOSA panchina le cui estremità erano delle teste a bocca aperta e su cui erano sedute delle signore in perenne stato di ciarla, siamo state placcate da una vecchia. La signora in questione, parlando in coreano, ci ha regalato di punto in bianco 5 castagne a testa. Poi è tornata indietro e ci ha regalato anche una confezione di alghe. Il motivo rimane a tutt'oggi un mistero...

    


martedì 15 settembre 2009

Seoul giorno 1

Eccomi finalmente in Corea!

Una bella vacanza.. aaaahh!!!

Dunque, dopo aver fatto una nottata fuori con i compagni di classe che ritornano TUTTI al loro paese, sono tornata a casa sabato mattina per pulicchiare casa e fare i bagagli.

Una tirata allucinante... infatti mi sono addormentata subito per risvegliarmi alle 10 del mattino con una fretta del diavolo!

Comunque fatto tutto, mi è addirittura avanzato del tempo! Sono riuscita a portare il minimo indispensabile di bagaglio ma che comunque rimane troppo grande e pesante, per i miei gusti, ma visto che mi sono portata dietro il mac non c'è nulla da fare, è la cosa più pesante, alla fin fine!



Comunque, preso aereo, arrivata a Incheon, non trovo mia madre a cui avevo esplicitamente detto di aspettarmi perché sarei arrivata 2 ore dopo di lei.

Ora, io non ho capito assolutamente cosa sia successo, ma pare che lei sia arrivata parecchie ore prima di me, e non 2.

Mah...

Fatto sta che quando l'ho trovata stava parlando con l'ambasciata italiana per denunciare la mia scomparsa!

Wow!

Comunque, siamo andate alla Guest House, abbiamo incontrato Carolina (dopo più di 1 anno e mezzo!!) e abbiamo cenato.

E domenica mattina appuntamento alle 10 con Sun, mio amico coreano conosciuto a Roma.

Sun ci ha portato in giro a vedere varie cose. Una strada piena di negozi di souvenirs e roba varia, un tempio, il palazzo reale e la piazza davanti a esso.

La strada era carina. Piena di cose interessanti fra cui dei vecchietti per strada che filavano una roba che sembrava paglia e che ci facevano anche dei sandali.

        

Poi tanti negozi che vendevano maschere, buddha, dolci ecc ecc..

Cammina cammina siamo arrivati a uno dei templi buddhisti più grandi della città. Il problema della Corea è che ci sono TROPPE chiese cristiane!

Ma poi brutte! Con la croce al neon in cima, palazzi squallidissimi che fanno pensare a tutto tranne che a una chiesa...

Comunque, il tempio era bello, tutto colorato alla maniera coreana.

  

 Dentro stavano pregando (anche qui il Nenbutsu!!!) e c'erano un sacco di vecchiette inginocchiate per terra che ripetevano "namu amida e qualcosa che corrisponde a butsu, ma in coreano no so come si dice" e quindi non ho potuto fare foto... ma era davvero bello. C'erano 3 statue di più o meno 5 metri che raffiguravano buddha, dorate. il soffitto era completamente ricoperto di lanterne a forma di loto con dentro una luce rossa. L'effetto voluto credo fosse la sensazione di essere sotto l'acqua, visto che dal basso si vedeva la parte inferiore dei fiori, la punta era rivolta verso il tetto.



Sui muri esterni dei dipinti raccontavano la vita del Buddha e girando attorno al padiglione ci si trovava davanti a una marea di lanterne bianche appese fra questo e la costruzione vicina. Sun ci ha spiegato che sono lanterne per i morti. sopra ci sono scritti il nome del morto e una preghiera.

  

Dopo il tempio siamo andati alla piazza davanti l'entrata del palazzo reale: Gwangwamun.

  

A quanto ho capito è diventata una piazza da poco, prima era una strada con una statua in mezzo. Ora c'è una fontana bellissima con getti d'acqua che escono dal pavimento e bambini in delirio che corrono fra uno e l'altro completamente fradici.

  

Dopodiché, palazzo.

Davanti al palazzo, Gyeongbokgung, ci sono dei tizi vestiti da soldati dell'epoca reale (che finisce con l'invasione giapponese nel 1910. I nippi hanno fatto fuori gli ultimi re). Avevano l'aria SCOCCIATISSIMA!!!

Secondo Sun devono prendere un sacco di soldi per fare questo lavoro. Io condivido. Poi hanno fatto anche una specie di cambio della guardia dando ordini vari con palese noia, secondo me...

  

Comunque, il palazzo (o meglio quel che ne rimane dopo l'occupazione nippa - che ha fatto fuori parecchio - e dopo la guerra coreana - e anche lì ci sono andati giù pesante) è bello. Rilassante. L'influenza cinese è fortissima. Si vede a prima vista entrando. sembra quasi una Città proibita in piccolo.

 

Ma alcune cose sono molto più belle.

Per esempio il padiglione in cui il re faceva feste e banchetti. Qui è su un lago artificiale, barchetta compresa. Nella Città proibita era immerso nei palazzi...

Dopo il palazzo siamo tornati nella piazza di cui sopra in cui fra l'altro c'è una raffigurazione dell'animale protettore di Seoul. Un essere immaginario che sulla fronte ha un corno e al collo un campanello. Spaventa i demoni malvagi e si prodiga per il bene della città.

A questo punto, dopo aver mangiato, Sun è andato via, ma solo dopo averci portato da un'altra parte, cioè all'inizio di un canale da poco riportato in superficie pieno di gente con i piedi a mollo che chiacchierava e bambini che saltavano da una pietra all'altra per attraversarlo...

        

Salutato Sun sotto la grande conchiglia all'inizio di tutto ciò, abbiamo camminato lungo il canale per un po' per poi tornare alla piazza di prima per vedere la fontana di notte.

Ancora più bella!

Tutto illuminato e ancora bambini e adulti che si gettavano in mezzo agli schizzi d'acqua!

E la statua del generale che sconfisse i giapponesi alla fine del '500 in mezzo a due colonne d'acqua azzurra.

domenica 13 settembre 2009

Coreaa!!!!

Dopo molte peripezie all'areoporto per trovare mia madre che arrivava dall'italia  con un altro volo.... ECCOMI A SEOUL!

nella mia camera con il wireless...

E da domani si riparte a vivere fantastiche avventure in una terra sconosciuta e dall'idioma ignoto!





Dio quanto mi mancava....