martedì 30 novembre 2010

Karma

Ho avuto una serie di rovesci di fortuna continuati, al punto che era diventato quasi ridicolo.

Ho sinceramente pensato di aver in qualche modo accumulato del karma moooolto negativo, ma non sono ancora riuscita a capire come!

Fatto sta che a novembre ho raccolto queste sventure:

1) cancellazione delle mie vacanze e agognato ritorno in Italia per natale.

    Ho progettato queste vacanze per un anno intero, pregustando le bontà che avrei mangiato senza sosta dopo quasi 3 anni fuori... E invece nulla. Niente ferie. O meglio: "puoi andare in ferie un mese, ma non è pagato, poi"

Grazie per avermi detto che non avrei ricevuto un mese di stipendio SOLO quando l'ho chiesto esplicitamente e quando stavo per comprare comunque i biglietti!

2) incidente in bici.

    in realtà questo è successo a fine ottobre, ma non importa. Era troppo vicino alla cancellazione delle mie vacanze perché non potessi subire il colpo. Di fondo un cretino in furgone mi si è accostato e mi ha accuratamente chiuso la strada verso il marciapiede e il guard rail. Ottima mossa. Ciò mi ha fatto sbattere contro il fianco del suddetto furgone e cadere a terra in piena corsa. Olè! Ma almeno stavolta nessun danno, mica come l'anno scorso!

3) tendinite alla mano destra.

   Perché ci mancava, no?

Per una settimana mi ha fatto male il polso, quindi mi sono decisa ad andare da un dottore. Tendinite. Mi da della roba da mettere sul polso e mi dice che se continua dovremo fare le punture, comunque prognosi 6 settimane almeno. Bello. La mattina dopo un dolore lancinante al polso mi sveglia. Torno all'ospedale dove aspetto alcune ore perché era giorno di visita su appuntamento, e mi vien fatta la famosa puntura al polso (ahia) e dato un appuntamento per due settimane dopo per una seconda iniezione. Più supporto per il polso e ingiunzione di non usare la mano destra.

4) il giorno dopo mi chiudo la mano nella porta.

   Ovviamente la sinistra, quella buona. E pure di taglio. Ma il risultato è solo un'unghia attualmente ancora nera. (il dolore è stato inenarrabile, però)

5) il giorno dopo perdo il portafogli in metro.

   Dentro c'era TUTTO. Carte, documenti (soldi ben pochi, figuriamoci) Ho telefonato a tutti gli uffici oggetti smarriti della metro, sono andata da tutti gli operatori di stazione.... Mi hanno detto di ritentare il giorno dopo anche se l'ufficio era chiuso. Mi hanno dato un numero verde apposito.



Questo è stato in realtà il punto di svolta perché il giorno dopo ho ritrovato il portafogli intatto e da allora non ho avuto altre sventure. Anzi! Il mio polso sembra essere guarito (il medico c'è rimasto un po' male XD) e mi è arrivata una traduzione da fare...

venerdì 29 ottobre 2010

La bici rubata (avventura autoconclusiva)

Oggi è cominciato il tifone che a quanto pare ci vesserà fino a domenica.



Vista la pioggia, al mio risveglio ho deciso con molto senno che non era proprio il caso di andare al lavoro in bici.



Quindi, pur essendomi svegliata alle 11 e avendo una scarsa mezz'ora per prepararmi, lavarmi, preparare il pranzo e fare colazione, mi sono messa in azione con tranquillità: "anche se esco 5-10 minuti dopo tanto con la bici ci metto un attimo ad arrivare in stazione..."



Non credo di averlo mai spiegato, ma io ho due biciclette: Ziggy (tipo city bike) e Yakiniku (una graziella).



La primala uso per andare al lavoro e roba simile, l'altra per fare la spesa o andare semplicemente alla stazione.



Scendo con in mano il mio sacchetto di plastica per il sellino (da usare al ritorno) e faccio per prendere Yakiniku che NON C'È.



Inizio a guardare ovunque, ma il parcheggio del mio palazzo è grande quanto una stanza ampia, non ci sono molte possibbilità di sbagliarsi sull'assenza/presenza di una bici..



A questo punto guardo fuori, forse qualcuno l'ha spostata (e perché mai proprio la mia Yakiniku poi?!)... Nulla.



È ormai evidente che mi è stata rubata.



Mi metto a sperare che l'abbia presa una di quelle persone che prendono letteralmente in prestito le bici  (succede spesso qua che qualcuno prenda una bici per un piccolo tragitto e poi la lasci poco lontana, per esempio) e che per esempio domani sarà così gentile da restituirmela...



Intanto il tempo scorre e io non ne ho abbastanza per salire a prendere la luce dell'altra bici, quindi mi avvio a piedi con passo parecchio sostenuto: sono già quasi in ritardo!



Vicino casa mia c'è un posto di polizia. Lungo la strada ho rimuginato parecchio se fosse il caso di fermarmi a fare la denuncia di furto o fosse meglio aspettare un paio di giorni l'eventuale (sperata) restituzione. Ma il tempo tiranno - per fortuna - me lo ha impedito.



Faccio i miei 10 minuti di tragitto maledicendo il ladro e indignandomi che "ora non si può più nemmeno lasciare una vecchia bici senza catena chiusa nel proprio palazzo senza che venga rubata" e così via.



Camminando sotto la pioggia di pessimo umore e, pensando al radicale cambiamento in peggio della mia vita futura,  arrivo finalmente alla stazione.



Con l'occhio investigatore scruto tutte le bici (l'avessero mai presa per un breve tratto!) quando.... vedo Yakiniku.



Ieri sono tornata a casa dal lavoro con l'altra bici e avevo completamente rimosso che la prima era rimasta parcheggiata alla stazione.







Mi sono sentita una completa idiota....



Gironzolando per Tokyo 1

Direi che ormai è addirittura inutile commentare la sporadicità con cui scrivo qui, quindi passerò direttamente oltre.

Mi son messa a gironzolare per la città, ormai da qualche tempo.

Sono stata spinta soprattutto da un libro che mi era stato segnalato, "21st Century Tokyo", in cui sono raccolti alcuni fra gli esempi più interessanti di architettura moderna a Tokyo.

Solo alcuni però, sfortunatamente.

Questo libro è strutturato proprio come una guida e raggruppa i vari palazzi per luoghi, aggiungendo una foto a tutta pagina in bianco e nero.

Diciamocelo, Tokyo è di persé bruttina, ma ogni tanto sorprende con costruzioni stranissime o molto decadenti che hanno un gran fascino.

Quindi metto su qualche foto, tanto per divulgare.

        

        

  

E questo invece è lo Sky Tree allo stato attuale della costruzione:



giovedì 12 agosto 2010

E il Giappone chiese perdono a mezza Corea.

Oggi è un grandissimo giorno.
Il primo ministro giapponese,  Naoto Kan ha chiesto scusa alla Corea del Sud per le azioni compiute dal suo Paese sin dal giorno dell'annessione.
Per un paese che ha sempre negato tutto direi che è uno dei passi avanti più grandi che ci potessero essere!
Anche se in passato il Giappone ha pagato un'indennità ai paesi da lui occupati (anche alla Corea, ovviamente), non aveva mai riconosciuto chiaramente di essere stato tanto tanto tanto tanto tanto malvagio e spietato.
Nel caso coreano ricordiamo le "donne di conforto" (donne prese con la forza e usate come schiave sessuali dei soldati giapponesi), la tentata totale cancellazione della lingua e civiltà coreane (fermata fortunatamente dalla sconfitta), l'uccisione della famiglia reale coreana (ecco perché c'è una repubblica!) ecc ecc ecc...
Vessazioni, discriminazioni eccetera che non sono ancora morte del tutto.

E quindi grandissimo applauso a Naoto Kan per le sue parole.





Questo articolo di AsiaNews spiega meglio di me la notizia:
Tokyo chiede scusa per il dominio coloniale della Corea

martedì 3 agosto 2010

I fuochi d'artificio ad Asakusa, DI NUOVO!!!

Credo di aver ampiamente detto che adoro i fuochi d'artificio.
Mi sono riletta cosa avevo scritto l'anno passato per non essere noiosa e ripetitiva (e anche per rivedermi le foto, lo confesso).
Mentre la volta passata ci siamo preparate con grande cura, siamo andate prestissimo a prendere i posti per poter vedere i fuochi comodamente (fallendo nel modo più plateale possibile poiché dalla nostra postazione è risultato totalmente impossibile vedere anche la più piccola scintilla. Tutto era coperto senza pietà dal cavalcavia dell'autostrada), stavolta sono arrivata a fuochi già iniziati, di corsa dal lavoro, con un amico che sono miracolosamente riuscita a recuperare fra la folla.
Ma stavolta è stata tutta un'altra cosa.
Ci siamo visti i fuochi DAL TETTO DI CASA.  

Confesso di aver calcolato anche questo quando ho scelto quest'appartamento, ma cavoli, non credevo fosse così azzeccata!

Ovviamente ho azzeccato solo a metà. E quando mai? La metà di fallimento si è manifestata in un cartellone pubblicitario alto un paio di piani su un palazzo già non molto basso di per sé.
Questo simpaticissimo cartello - che era anche senza pubblicità al momento, quindi proprio messo lì a dar fastidio e basta - ha coperto perfettamente l'altra metà di fuochi, di cui noi abbiamo potuto vedere solo qualche bagliore fra il fumo che avevano prodotto. A volte verde, a volte rosso, a volte bianco..... Una bellezza mozzafiato, insomma.

Sorvoliamo il fatto che ogni volta che ci sono queste grandi 花火大会 (uhm... "feste dei fuochi d'artificio"? l'idea dei kanji è più o meno un "grande raduno per i fuochi d'artificio" o un grande agglomerato di fuochi da sparare....) ci siano DUE punti da cui i fuochi vengono sparati.
Parecchio lontani fra loro.
Il risultato è che:
a) se stai in mezzo passi un'ora e mezza nell'angoscia di perderti cose spettacolari dalla parte dove non stai guardando e continui a girare la testa in modo compulsivo per avere sempre una precisa idea di cosa stia avvenendo dal lato che al momento non hai scelto. Ovviamente a fine fuochi hai un torcicollo invidiabile e ti senti privato comunque di qualcosa di bello che poteva aggiungersi a quello che hai visto.
b) se hai uno dei lati coperti vedi sono pallidi baluginii di quel che accade liggiù e cerchi di spostarti fra la calca per riuscire a vederne almeno una parte. Inevitabilmente in questo modo qualche ostacolo ti copre totalmente o in parte i fuochi del lato di cui avevi una perfetta visuale. Consegue una sessione fra tutti quanti in cui si decide di tornare dove si era "così almeno uno ce lo vediamo per bene". Ovviamente bisogna essere impietosi verso la folla intorno e spingere fino a riconquistare il punto poc'anzi abbandonato forse un po' troppo a cuor leggero.

Mettersi il cuore in pace è fondamentale, quando si ha un lato coperto. Ed è esattamente quello che abbiamo fatto noi, forte della nostra visuale   i n v i d i a b i l e.
Ordunque, ecco come si era sistemati e come furono i fuochi.
  (stella di fuocoooo!!!)            

       
 
E quando splinder deciderà di caricarlo, metterò un video....

sabato 31 luglio 2010

Lo Skytree, ovvero: siamo disposti a tutto per avere un palazzo molto alto.

Anche in Giappone giunge il digitale terrestre (alias 地デジ).
E per mettere in azione il digitale terrestre la mitica Torre di Tokyo non basta più con i suoi 330 e rotti metri.
Quindi che facciamo?
Ma una torre di 600 e passa metri nella zona est della città! 
Ovvio no?
Dopo un concorso in tutto il Paese per scegliere il nome di questa bellezza in cemento e il relativo battesimo come "Sky Tree", le pubblicità di questa nuova torre/antenna sono state messe un po' ovunque.
A quanto pare il progetto è quello di far sviluppare il lato Est della città che è rimasto per così dire indietro (leggi: città vecchia con molto fascino).
In pratica si vuole opporre al polo Shinjuku-Shibuya (Ovest e Sud-Ovest) la zona oltre Asakusa, subito passato il fiume.
Mah, speriamo bene.
Comunque, fatto sta che essendo così alto lo Sky Tree non può che essere terribilmente affascinante, come lo è qualunque cosa per cui ce ne dobbiamo stare a naso all'insù strizzando gli occhi per vederne la fine.
Martedì ho fatto una gitarella sul posto poiché avevo tempo libero ed è comunque a meno di 5 minuti in bici da casa...
                 

Purtroppo quando io sono andata l'altezza era 398 metri (come da foto)

A ieri era invece di ben 408 metri.
Non resta che attendere un paio d'anni per vederlo completo, oramai...


martedì 27 luglio 2010

L'eleganza del riccio

Mi sono riletta questo libro.
Mi era stato mandato dall'Italia come regalo di natale (che dire, non ti risparmi mai, Stregutta!) e lo avevo letto in un paio di giorni, lavoro permettendo.
Poi l'ho prestato.
Ora mi è ritornato e me lo sono riletto (idem, paio di giorni causa lavoro).
Libro bellissimo, straconsigliato.
Ma mi ha fatto salire una grande amarezza.
Di quelle con un retrogusto di delusione e disincantamento ormai definitivi e irrimediabili.

Perché?

Ma perché le protagoniste sognano un Giappone come lo sognavo io (insieme a buona parte dei miei compagni d'università, ne sono sicura).
Un mondo colmo di quell'estetica e quell'amore per l'arte, la natura e il dettaglio che tanto ci colpisce quando lo studiamo o ci capita di leggere qualcosa per caso.
Un luogo affascinante, in cui tutto è moderno ma è ancora profondamente radicato il passato. Che sta lì, custodito nei cuori dei suoi abitanti.
Ovviamente avevo sempre saputo che il Giappone era (ed ovviamente è) il tempio del consumismo più sfrenato e privo di senso. 
Devo dire che per quanto possa sembrare sciocco, leggere fumetti mi aveva introdotto perfettamente in questa società. Quando sono venuta la prima volta mi sono addirittura stupita di QUANTO fosse tutto come nei fumetti che leggevo o nei cartoni con cui ero cresciuta. Essere perfettamente a casa propria in un paese straniero.

E invece il giapponese medio è di una vuotezza sconfinata. Ci si rimane di stucco a parlare con loro.
Ora, io lo so che non tutti gli italiani sono acculturati, e che molti non sanno nulla e non gli interessa sapere qualcosa. Lo sappiamo bene... Ma mi aspetto, per esempio da una persona che studia legge, che abbia un minimo di cultura.
Lasciamo stare la conoscenza di cose relative all'Occidente ("Mozart? Ma chi, l'amico di Beethoven?" sic.). Nemmeno noi siamo cime con l'Oriente e tutte le sue cose. Ma almeno conoscere un minimo la propria cultura!
Lasciamo stare che qua i mondiali sono stati un'occasione per scoprire la geografia e l'esistenza di alcuni stati ("Ma lo sapete cos'ho scoperto? Che Uruguay e Paraguay sono in Sud America!!!!" - "eeeeeeeeh!! Davveroo???!" - "Sì, sì! E sono anche vicini!" sic.)

Purtroppo ormai la cultura giapponese secondo me è un privilegio di pochi. Ricchi. Che sono fuori dal sistema e lo controllano, dando ai loro figli un'educazione che li spinge ad amare la scoperta di tutto.
Loro e ovviamente le caste legate alla tradizione.


E comunque secondo me i film di Ozu sono noiosi. (che li debba rivedere?)

sabato 5 giugno 2010

Esperimento italiota

A casa nuova non ho il fornello.
C'è solo una maledetta roba elettrica. E non una di quelle fiche e da riccastri che sta in un piano di vetro ecc ecc - di quelle da film americano per capirci, dove i frigoriferi sono grandi come sgabuzzini -  ma un semplice coso in metallo che diventa incandescente. UNO.
Questo povero aggeggio proprio non ce la fa a far bollire dell'acqua in un tempo decente, è troppo al di sopra delle sue possibilità.
Quindi ieri mi sono detta: "ma se io usassi la macchina per il riso per farmi la pasta? chissà se funziona!"
Detto fatto, oggi avevo il giorno libero e ho fatto l'esperimento per prepararmi il pranzo.
1 - La mia suihanki - la macchina del riso



2 - Acqua e sale e programma per la cottura veloce.


3 - Pasta messa nella suihanki e in cottura
     

4 - ecco il risultato (pasta col tonno)


È venuta perfetta! Cotta al punto giusto. Difettava di sale, ma lo sappiamo tutti che il sale giapponese per qualche misterioso motivo non sala...
Ovviamente il tutto l'ho fatto a macchina del riso chiusa. L'ho aperta solo per scattare le foto..

Morale: sono un genio del male. Ora non mi devo comprare un secondo fornello, e posso mangiare in tempi più ristretti!

mercoledì 26 maggio 2010

Le bellezze di Asakusa (e di non vivere più fra i lupi)

Come dicevo, ho traslocato.
Ma non ci saranno foto di casa nuova finché non ho i mobili. Per ora sono in modalità "accampamento di barboni", con NESSUN mobile e tutto per terra. Almeno ho la cucina e il bagno...
La nuova casa comunque è in una posizione ottima, in piena Asakusa. Questo mi permette di approfittare di tutto ciò che questa zona della vecchia Tokyo ha da offrirmi e che il lavoro (maledetto! lo ODIO!) mi impedisce di andare a vedere in orari consoni.
Indipercui in occasione del Sanja Matsuri - a cui andai anche due anni fa - mi sono dovuta accontentare di vedere i preparativi e la parte finale del terzo giorno di festa.... 
La visita notturna mi ha permesso di fare tante foto alle luci e alle lanterne, il che semplicemente è uno dei miei passatempi preferiti se ho una macchina fotografica in mano.

    Il Sanja Matsuri.

È ovviamente lo stesso di due anni fa. Mikoshi portati in giro per tutta la zona, a decine.
Ogni associazione di commercianti ne ha uno, a quanto ho capito, e così pure gli altri templi di Asakusa.
C'è pure quello degni yakuza, che questa volta non ho potuto nemmeno cercare, visto che ero appunto al lavoro.

Qui foto della mia passeggiata notturna per le vie di Asakusa e intorno al Sensoji.
   (la pagoda del Sensoji, appunto)
Che hanno condotto al tempio Sanja (come si intuirà, quello del matsuri) che era decorato da meravigliose lanterne come queste:
   
Ora queste bellissime lanterne.... vogliamo leggerle?
Quelle sopra dicono: アミューズ ovvero "amuse", divertimento. Poi abbiamo un trionfo della tradizione con il rapido succedersi di: "3D", "挑戦!" (sfida!), "三社祭" (Sanja Matsuri) e "生TV" (trasmissione in diretta).
Meraviglioso. Ogni volta che mi soffermo a leggere lanterne rimango basita. 
Sarà che mi aspetto che siano solo cose tradizionali, chissà perché, ma quando leggo roba come 3D o trasmissione tv in diretta, o Birra Asahi ci rimango un po' male.

Il tocco da maestro comunque è stato dato dalla porta laterale al tempio, illuminata con LED colorati che cambiavano (appunto) colore.
   rosso con statue fucsia,  blu con statue fucsia,  blu con statue rosse (particolare).
Penso che i protettori del buddhismo (alias le due statue in questione) non si siano mai sentiti così umiliati.
Se fossi una dea mi sarei offesa.
Ringraziando queste bellezze offertemi dal progresso sono tornata a casa, dietro la quale ho trovato con mia sorpresa un bel mikoshi che aspettava solo di essere portato in spalla il pomeriggio dopo!


P.S. Domani mi arrivano i mobili che ho comprato, quindi penso che a breve la mia casa sarà un minimo presentabile..

martedì 4 maggio 2010

CASA!!!

Ebbene, signori e signore, finalmente ho la famosa casa per cui ho tanto penato!
Ho firmato il contratto, ho le chiavi e tutto.
WOOOOOOOOOO HOOOOOOOOOO!!!!!!
E il trasloco è cominciato. Via bici, piedi, domani autobus e bici.... Tutto il possibile pur di non dover pagare un'azienda di trasporti!
Risparmio, risparmio risparmio!
Oh yea.

E finalmente posso passare le foto sul pc, quindi ricomincerò a postarle.

martedì 27 aprile 2010

Volantinaggio


A gennaio e febbraio sono stata ricollocata nel settore "volantinaggio" del posto per cui lavoro.



Lavoro in una scuola che prepara all'esame d'ingresso a medicina, quindi bisogna procacciare gente che viene bocciata.



Indipercui noi siamo state spedite a tutti i maledetti esami d'ammissione delle maggiori università di medicina.



Un mese e mezzo, quasi senza ferie. Lavoro dalle 6 alle 16.



Il male totale se come me si vive a 30 minuti a piedi dalla stazione e la bicicletta su cui si faceva affidamento è stata impietosamente rubata...



Motivo che mi ha spinto a piazzarmi in camera di Dominic fino alla sua partenza. Per circa 2 mesi, dunque. La cosa mi ha permesso di svegliarmi alle 5.30 e non alle 4.30... Il che mi pare un grandissimo guadagno di tempo e vita.



La caccia agli studenti è stata comunque una cosa a tratti esilarante.



Si arrivava sul luogo dell'esame ben prima di loro, e quindi gli sventurati si trovavano davanti a una strada o un'uscita della metro che altro non erano diventate che uno stretto passaggio fra due ali di volantineggiatori impietosi, che cercavano in tutti i modi di rifilare la loro roba.



Anche i gadget erano una battaglia senza quartiere!



Fazzoletti, mascherine, penne, matite, gomme, merendine, kit kat, altri dolcetti, gomme per cancellare.... ecc ecc ecc



I poveretti che prendevano i primi volantini erano condannati: TUTTI i presenti gli mollavano i propri, e si poteva vedere questa gente letteralmente sommersa.



Anche noi a volte, prima di andare via ci facevamo un giretto nella fila per ricevere dolcetti e altra roba...



Si tornava proprio con sacchi pieni!



Ma la fase più divertente era l'uscita dall'esame. Perché l'agguato non finiva la mattina.



In pratica in non so che modo 'ste scuole di preparazione (compresi noi) ricevevano le domande e i loro insegnanti rispondevano. Poi tutto alle stampe, e eccoci qui all'uscita a distribuire le risposte!



A me sinceramente è sembrato parecchio illegale, all'inizio.... ma poi ho visto che lo facevano tutti tutti. Forse qua non lo è. Dopotutto in questo paese gli esami vanno scritti PER FORZA a matita! (che in italia se avessi scritto tutto a matita mi avrebbero calcolato il compito come in bianco, giustamente...)



Comunque, scena tipica all'uscita (sottofondo musicale: "Mezzogiorno di fuoco"):



il portone d'uscita dell'università su un normale marciapiede, tre file di persone con i volantini pronte a urlare "Risposte! Risposte!". Una da ogni lato del portone e un'altra sull'altro lato del marciapiede. 



Attesa snervante degli studenti per iniziare l'attacco. - silenzio - E poi... 



....Nessuno scampo!



Se stai uscendo da quella porta non te ne andrai senza almeno uno stramaledetto volantino!



E se la posizione dell'uscita in questione non permette un simile schieramento, la caccia all'uomo è definitivamente aperta.



Sembravamo tutti dei bracconieri.



Ho visto gente placcata contro un muro una per una perché prendessero il "volantino" con dentro le risposte. Altra gente fuggire terrorizzata dai lati (tutto inutile!).



Ovviamente le guardie ci hanno ben redarguito più di una volta, e la polizia ci ha fermato tutti ogni volta.



30 minuti di pura follia.



 



Dopo un po' che sapevo come smollare volantini alla gente, la cosa era davvero esilarante! Confesso di essermi messa da una parte a ridere più di una volta...


lunedì 19 aprile 2010

Vivere in Giappone, vol. 5 Prendere casa


E rieccomi!



Dopo taaanto taaanto tempo!



Nel frattempo ho vissuto da amici, non ho avuto internet, ho cercato casa, ho ospitato gente, ho fatto svari tipi di lavori sempre per la gente che mi dà il visto.
E come da post sottostante, ho fatto due anni in Nippolandia.



Morale della favola, ora lavoro in un ufficio, con ben poco da fare! (e infatti che sto facendo mentre sono in ufficio? scrivo il blog! uahahahha!!)



La ricerca di un casa in nippolandia è una delle cose più difficili in assoluto. Non ce n'è di uguali.



Le difficoltà sono di base due, no, facciamo tre.



Uno: "brutto straniero puzzolente, non ti vogliamo".



Un sacco di padroni alla fatidica domanda "va bene uno straniero?" (che veniva posta subito dopo un "è ancora libera la casa?"), hanno risposto con un eeeeehh.... eccooo... che qui equivale a un NO, TE LO SCORDI.



e già il numero degli appartamenti a disposizione di riduce sensibilmente di buoni 2/3.



Due: le case a Tokyo sono più piccole di cucce per cani nani.



Sconfortante... sarò abituata bene con la mia casa a Roma, con la cucina, grande, 4 stanze, ecc ecc.



Ma io non so come si possa vivere in meno di 10 metri quadrati TOTALI! Preferisco sborsare un po' di più ma vivere come un essere umano!



Tre: IL GARANTE



Il garante è un incubo per tutti, non solo per noi poveri gaijin sporchi, cafoni e antipatici.



Anche per i giappi è una roba difficilissima!



Il garante in sostanza è una persona che quando firmi il contratto firma assieme a te e si impegna a pagare al posto tuo se tu non paghi o scappi o spacchi tutto e poi scappi.



È fondamentalmente un'idea malata, secondo me. 



'sto poveraccio/a viene controllato completamente. Quanto prende, che lavoro fa, se ha debiti, se paga un affitto, quanti anni ha, bla bla bla...



 



La mia epopea è iniziata a fine marzo, quando dopo un bel po' ho trovato la casa che volevo (e che mi faceva entrare...).



L'ho scelta, ho firmato il contratto, e il tizio dell'agenzia mi ha firmato da garante con un nome falso.



Io me ne sono andata tutta tranquilla, a casetta, quando mi hanno chiamato dicendo: "eh no, non si può fare... devi trovarti un garante vero, o un'azienda che ti fa da garante." (esistono aziende che per la modica cifra di un mese d'affitto di fanno da garante. Ma ciò è fuori della mia portata...)



Da qui il delirio.



Su consiglio paterno ho contattato un suo amico giapponese chiedendogli di farmi da garante. Lui gentilmente ha detto subito di sì ma il padrone di casa l'ha respinto perché ora non è in Nippolandia. Lui ha chiesto a sua sorella che sta qui, non andava bene, troppo vecchia...



Pura follia.



Alla fine sempre il primo ha chiesto a un amico di fargli più o meno da prestanome, e così dovrebbe essere tutto sistemato.



Ma ormai non canto più vittoria così facilmente!



 



Ne ho parlato con nippi, e loro stessi lo trovano una cosa malata nel profondo. Mi hanno spiegato che è cominciato tutto dopo la guerra. Prima non c'erano cose come il reikin (prima due, ora solo un mese di affitto che si regala al padrone. Una sorta di ringraziamento per il fatto che ti sta affittando la casa....). E anche il garante non serviva!



 



Comunque, questa è la casa che bramo. 



È ad Asakusa, 10 minuti a piedi dalla stazione. Accanto al Sumida anche questa (2 minuti a piedi). Una stanza sola ma bella grande.


E DUE!!

E quest'oggi sono esattamente DUE anni che sono qui!!
Cavolo come passa il tempo...
Ieri per festeggiare con la Kika ce ne siamo andate a un live dopo millenni e millenni!!
Che figata, anche se c'era troppa gente e me ignota che sosteneva di avermi già incontrata... -__-

mercoledì 20 gennaio 2010

Aggiornamenti

Beh, è stato un periodo movimentato, impegnatissimo... pieno di incertezze.

In realtà lo è ancora, ma le cose vanno pian piano decidendosi, ormai sono solo tempi più o meno burocratici che mi trattengono dal decidere che fare di me.

La novità novità è che ho fatto la richiesta per il visto di lavoro. Dovrei avere il verdetto a febbraio.

In realtà mi sento un po' di aver fatto una cazzata, perché ho accettato pur di ricevere questo visto di fare un lavoro di merda, per gente che non sopporto... (che dovesse mai stare leggendo saluto caldamente. Ciao!)

Sto decidendo sempre più caldamente di mandare tutti a fanculo al primo sgarro che mi fanno...

Per ora lavoro lavoro lavoro proprio per potermi permettere di fare una cosa simile. Se non hai i soldi un lavoro e un paese li puoi cannare col cavolo...

La mia piccola bici - Helga - è stata verosimilmente rubata...

La cosa mi convince a cambiare casa verso la fine di febbraio, per forza...

bah... è un periodo un po' così, nemmeno il tempo per uscire a divertirsi, in linea di massima. Poi essendo un po' tutti con problemi di soldi, tempo e visto, nessuno può fare molto.

bisogna stringere i denti questi pochi mesi!!!

Ma iodi certo già ne sono esausta...