mercoledì 18 luglio 2012

martedì 19 giugno 2012

Chiacchiere di strada in primavera

Finalmente è giunta la primavera!
Primavera sotto di me
Non lo dico troppo forte e non mi sbilancio fino a parlare d'estate perché non vorrei mai qualcuno mi sentisse e ricominciasse a piovere senza tregua...
Beh, visto che sono a spasso da quasi un mese ormai (il ristorante dove lavoravo ha chiuso), ogni tanto riesco a vincere la mia pigrizia e me ne vado in giro. 
Gli Europei di quest'anno contribuiscono, visto che non sono dotata di tv funzionante in camera e quindi tocca andare con gli amici al pub. 
Comunque la figata del vivere qui a nord è che il sole tramonta più o meno alle dieci meno un quarto e c'è ancora luce per buoni 20-30 minuti dopo.

Cambiando decisamente e vigorosamente argomento, mi piacciono un sacco i barboni londinesi.
L'altro dì, mentre aspettavo un'amica fuori da un supermercato con la mia fida bicicletta (per la cronaca: "Marocco"), il barbone seduto lì davanti ha attaccato bottone commentando il mio velocipede e confrontandolo con il suo, circa un metro più in là.
Ovviamente io ho colto la palla al balzo e, spostatami con tutto il veicolo, mi sono seduta accanto a lui a chiacchierare durante l'attesa. 
David, si chiamava.
Veniva dalla campagna, da una zona termale.
Dopo la domanda di rito "Che ci fai qui a Londra?" seguita dalla altrettanto rituale risposta "Cerco lavoro, come tutti" il primo commento del mio interlocutore è stato: "Giusto, auguri. Ma stai attenta quando trovi il lavoro che paghino per bene le tue tasse e i contributi, guarda che è una cosa importante!"
Poi la conversazione è andata avanti ancora un po' finché la mia amica non è uscita (in realtà nonostante fossi esattamente lì davanti mi ha dovuta cercare un po' perché non si aspettava che mi fossi seduta accanto al barbone a chiacchierare) e sono dovuta andare via.

I barboni di Londra sono diversi.
Hanno un atteggiamento simpatico e interessante. La maggior parte (io parlo del centro però, eh! Poi non so più fuori com'è) è abbastanza giovane e mediamente pulita (per un barbone, eh).
 Un sacco di volte ho desiderato fermarmi a fare due chiacchiere e sono sicura che siano persone piacevoli. 
Sono sicura che dopo questo primo approccio, dopo che per la prima volta ho strappato questo telo che impedisce i contatti, me ne farò ancora parecchie, di chiacchierate.
Anche in Giappone avrei molto voluto fermarmi a parlare con in barboni (dietro casa mia era strapieno), ma lì erano palesemente troppo chiusi. Sono convinta che mi avrebbero ignorata o mi avrebbero risposto male o con ben poca fiducia. Peccato...

Qui di seguito, la sede dell'Observer dietro King's Cross Station.

The Observer

domenica 29 aprile 2012

I trasporti londinesi

Non so bene che immagine abbiamo noi dell'Inghilterra dall'Italia...
Io l'ho sempre immaginata come un posto più ricco e più organizzato dell'Italia. Più moderno.

Tutti sappiamo che insieme a Parigi è qui che è pieno di linee di metropolitana e si può andare ovunque senza uscire fuori dai tunnel sotterranei.
Poi, se si è stati prima a Parigi, dove alcune stazioni sono proprio delle opere d'arte e danno la sensazione di qualcosa nato all'epoca del metallo battuto e del vapore, Londra è proprio una delusione.
Le stazioni sono squallide e il concetto di "barriera architettonica" credo non sia mai stato introdotto in questo paese.
Ma il vero problema è il servizio. Io non credo di aver MAI trovato un servizio di trasporti pubblici così pessimo.
Vero, i mezzi sono tanti e frequenti. Verissimo e meraviglioso.
Peccato che si fermino a caso a metà tragitto (sia autobus che metro)!
Ma quando mai tutta una linea viene chiusa il fine settimana o solo la domenica - per esempio - e non ci sono autobus sostitutivi?
Mah..... non ci si può mai affidare alla metro per arrivare in tempo. Bisogna fare come a Roma, che esci almeno un'ora prima dell'appuntamento perché chissà quando beccherai l'autobus! Qui bisogna solo pregare che una parte della linea non venga chiusa o non sia rallentata...


Ahahah, sembro una vecchia che si lamenta di come si stava meglio quando si stava peggio.... Ma oh, in Giappone il ritardo del treno non esiste! Sarà che mi sono abituata male.

martedì 24 gennaio 2012

From London (che ancora deve riuscire a conquistarmi)

Mi sono trasferita di nuovo!
I miei piani prevedono una sosta di un paio d'anni in quel di Londra a tirar di abbastanza danaro per poter fuggire in Australia...
Devo dire che, almeno per un lavoro banale come la cameriera non ho avuto proprio problemi...
Sono qua da meno di due settimane e già ho due posti!!
ma la ricerca della casa è ben difficile... (;_;)