martedì 19 giugno 2012

Chiacchiere di strada in primavera

Finalmente è giunta la primavera!
Primavera sotto di me
Non lo dico troppo forte e non mi sbilancio fino a parlare d'estate perché non vorrei mai qualcuno mi sentisse e ricominciasse a piovere senza tregua...
Beh, visto che sono a spasso da quasi un mese ormai (il ristorante dove lavoravo ha chiuso), ogni tanto riesco a vincere la mia pigrizia e me ne vado in giro. 
Gli Europei di quest'anno contribuiscono, visto che non sono dotata di tv funzionante in camera e quindi tocca andare con gli amici al pub. 
Comunque la figata del vivere qui a nord è che il sole tramonta più o meno alle dieci meno un quarto e c'è ancora luce per buoni 20-30 minuti dopo.

Cambiando decisamente e vigorosamente argomento, mi piacciono un sacco i barboni londinesi.
L'altro dì, mentre aspettavo un'amica fuori da un supermercato con la mia fida bicicletta (per la cronaca: "Marocco"), il barbone seduto lì davanti ha attaccato bottone commentando il mio velocipede e confrontandolo con il suo, circa un metro più in là.
Ovviamente io ho colto la palla al balzo e, spostatami con tutto il veicolo, mi sono seduta accanto a lui a chiacchierare durante l'attesa. 
David, si chiamava.
Veniva dalla campagna, da una zona termale.
Dopo la domanda di rito "Che ci fai qui a Londra?" seguita dalla altrettanto rituale risposta "Cerco lavoro, come tutti" il primo commento del mio interlocutore è stato: "Giusto, auguri. Ma stai attenta quando trovi il lavoro che paghino per bene le tue tasse e i contributi, guarda che è una cosa importante!"
Poi la conversazione è andata avanti ancora un po' finché la mia amica non è uscita (in realtà nonostante fossi esattamente lì davanti mi ha dovuta cercare un po' perché non si aspettava che mi fossi seduta accanto al barbone a chiacchierare) e sono dovuta andare via.

I barboni di Londra sono diversi.
Hanno un atteggiamento simpatico e interessante. La maggior parte (io parlo del centro però, eh! Poi non so più fuori com'è) è abbastanza giovane e mediamente pulita (per un barbone, eh).
 Un sacco di volte ho desiderato fermarmi a fare due chiacchiere e sono sicura che siano persone piacevoli. 
Sono sicura che dopo questo primo approccio, dopo che per la prima volta ho strappato questo telo che impedisce i contatti, me ne farò ancora parecchie, di chiacchierate.
Anche in Giappone avrei molto voluto fermarmi a parlare con in barboni (dietro casa mia era strapieno), ma lì erano palesemente troppo chiusi. Sono convinta che mi avrebbero ignorata o mi avrebbero risposto male o con ben poca fiducia. Peccato...

Qui di seguito, la sede dell'Observer dietro King's Cross Station.

The Observer