martedì 26 luglio 2022

Il Terremoto, Fukushima e la fuga

Andiamo un po' con ordine e cerchiamo di ricostruire le mie vicende a partire dall'11 marzo 2011.

Essendo stata licenziata, all'ora del terremoto ero bel bella a casa che lavoravo su internet.
La mia meravigliosa stanza al quinto (in nippia, quarto nel mondo reale) piano ha iniziato a scuotersi.
Siccome non mi spaventano un granché i terremoti in Giappone, me ne stavo tutta tranquilla a continuare ciò a cui ero intenta quando, improvvisamente, ho deciso che forse sarebbe stato meglio "abbandonare la nave". Gli eventi scatenanti di questo repentino cambio d'idee sono state le cadute di tv, lettore dvd, specchio, forno elettrico.
Ho deciso che forse era meglio andar via.
Sono uscita dal mio appartamento e ho sentito ciò che mi ha spaventato di più in tutta la mia esperienza diretta di questa catastrofe. Un rumore. Ero convinta fosse il suono provocato dagli altri abitanti del palazzo che correvano giù per la scala antincendio ("ah, come si spaventano facilmente!!") evidentemente - dal suono - fatta in metallo. Ho aperto la porta della suddetta scala e ho scoperto che non solo era deserta, ma era in cemento. Ho quindi realizzato che il frastuono che sentivo altro non era che l'ascensore che veniva sbattuto contro le pareti.