martedì 30 settembre 2008

La Vita, l'Universo, Tutto Quanto e il calcolo delle probabilità

Mi avevano detto che Tokyo è una città MOLTO grande.

Ma davvero grande!

Così grande che Roma in confronto è l'aia di un pollaio.

Quindi le probabilità di incontrare per caso, persone incontrate in precedenza e con cui si sono scambiate solo due parole o nemmeno quelle dovrebbe essere abbastanza ridotta.

Allora, COM'è POSSIBILE CHE IO NE ABBIA INCONTRATE 4 IN UNA SETTIMANA???

Allora:

1.

il 22 incontro sul treno una signora. Lei mi aveva parlato ai tempi del Sanja Matsuri a Asakusa, il giorno dopo il mio trasloco, quindi circa 5 MESI FA.

Ma il colloquio è stato più o meno: "cosa fai qua? sei venuta per il matsuri? vai con qualche amico? Io vado con mia figlia" - "sì, sono qua per il matsuri. Vado con una mia amica. Scusi, ma ora devo andare, sono in ritardo all'appuntamento."

E 5 MESI DOPO, questa simpatica vecchietta, sale su un treno della Yamanote. Esattamente dalla porta accanto a cui io sono seduta, e si mette esattamente girata verso di me.

Il punto non è che dopo 5 mesi mi ha riconosciuta. Sono una gaijin, mi distinguo dalla massa. Il punto è che le probabilità di tutto ciò erano infime!!! (ovviamente non l'ho riconosciuta finché non mi ha detto quando ci eravamo incontrate...)

2.

il 23 vado a Shibuya per la festa d'addio a sorpresa di Linda. Arrivo un po' in anticipo e mi dirigo verso il solito cane che fa da punto d'incontro (io odio hachiko, ormai). Mentre mi accingo a fare il giro del "giardinetto" per vedere se qualcun altro è in anticipo (contavo su Yon fan, che da bravo coreano mi aspettavo arrivasse in anticipo...), sento un "heylà studentessa!"

Chi era? Era Christian! Amico svizzero conosciuto l'estate scorsa in Giappone e che ho incontrato solo appena arrivata ad aprile.

Lui non va MAI a Shibuya.

3.

il 25 vado alla cosa delle bambole a Ueno (il posto qua sotto, insomma), incontro i miei amici con cui avevo appuntamento, vediamo quel che dobbiamo vedere, e ci incamminiamo verso l'uscita del parco.

Tutto normale. Ma all'improvviso si sente un "Anita!!".

Mi giro e c'è Yukari. La giapponese che lavorava part time alla mia scuola di italiano e che ha studiato a Roma nella stessa scuola di Yuriko, Tsuyoshi e Mio.

Lei era lì con delle amiche spagnole e le aveva portate a vedere il parco.

Io e Yukari non ci siamo più viste ne sentite più o meno da 2 mesi, cioè da quando ha smesso di lavorare a scuola...

4.

il 28 vado alla festa d'addio di Sara. Si fa a Shinjuku, dove tra l'altro io non vado praticamente mai...

Dopo aver cercato un pub che trasmettesse il GP di Singapore e averlo visto, ci dirigiamo tutti a prendere l'ultimo treno.

Mentre arriviamo alla stazione, un nippo ubriaco come koala, vedendo che siamo gaijin, ci saluta con uno "yeeeea!!!". Io lo risaluto.

Lui mi prende la mano continuando a dire tipo "yoooo!!", mi guarda e mi fa: "ma io ti conosco. eri all'izakaya xxxx!!! Sìssì!! Eri lì!!" e io "sì, può essere benissimo che fosse lì, certo!"

Poi l'amico che lo reggeva l'ha portato a vomitare in un angolo, ma quel tizio lo conoscevo davvero!!!



ERA LUI!!!

E non ci abbiamo mica parlato con lui, solo fatto la foto prima di andare via!!

Certo, da ubriaco aveva moooooolto meno fascino....



Comunque tutto ciò è davvero incredibile. Una serie di coincidenze che mi stanno lasciando di sasso...

venerdì 26 settembre 2008

人形供養、上野 (il Ningyo "Kuyo" a Ueno)

Finalmente ho ricominciato a spulciare la lista di tutti i matsuri di Tokyo e dintorni.



Il risultato è stato una cerimonia interessantissima quest'oggi.



A Ueno c'è un tempio che si chiama "Kiyomizu Kannondo".







Questo tempio si occupa esclusivamente di bambole.



Non ho ancora ben capito il fine ultimo di questa cerimonia, perché al tempio ho solo trovato la lista dei prezzi per lasciare le bambole a Kannon, e internet e le guide danno opinioni discordi..



Di sicuro però ci sono in mezzo i bambini.



Una versione sostiene che le coppie senza figli sacrifichino a Kannon una (o più) bambola (/e) di famiglia (roba vecchia, di valore... no che vai a comprare una barbie e poi gliela porti) per essere aiutati dal boddhisatva nel concepimento.



L'altra versione parla di genitori che vogliono in questo modo ricordare/ pregare per/ consolare i loro figli morti, facendo quest'offerta.



Il vero motivo mi è ignoto, di fondo. O l'una o l'altra, però, questo è certo.



Ora, arrivata con mia madre molto in anticipo, non sapendo assolutamente cosa aspettarmi, ho bighellonato facendo foto alle cose pronte per la cerimonia:



            



Rispettivamente, le bambole offerte suppongo dagli ospiti, lo scatolone vicino al "braciere", le prime bambole pronte per essere date alle fiamme, un monaco annoiato metre aspetta le 2 spaccate per l'inizio della cerimonia.



E alle 2 SPACCATE, dopo averci fatto indietreggiare di qualche passo, sono arrivati i monaci per la preghiera.







Dopo avers filato per circa 2 metri e mezzo fino ai loro posti, hanno iniziato la preghiera. I 10 minuti più lunghi della giornata. Una noia mortale...



Comunque, a rallegrare l'ambiente è arrivata una classe dell'asilo a vedere la cerimonia.



Che belli che sono!!! Tutti con cappellino e la borsetta a tracolla, che si spingevano parlottando per vedere i monaci dalla prima fila...







E quindi la cerimonia.



Tutti i monaci erano all'ombra a leggere il loro sutra tranne l'unico monaco grasso, che tra l'altro era l'unico che doveva fare qualche movimento, dovendo battere il tempo.



Questo poveretto stava sudando in una maniera indescrivibile...



    



Finito di pregare, è arrivato l'uomo del fuoco, LUI:







Con la giacca ignifuga!!!



LUI ha versato il liquido infiammabile sulle bambole, LUI gli ha dato fuoco e LUI, aiutato dal giovane aiutante (appunto), ha buttato nel fuoco le altre bambole, mettendole anche nelle posizioni richieste dal pubblico.



   



Fortuna che la giacca era ignifuga, o qui ci rimetteva davero le penne...



Comunque, qui è iniziato il vero spettacolo. Le fiamme.



Io adoro il fuoco, bruciare le cose e fissare la fiamma... ci passerei ore e ore.



Questo quindi è stato affascinante a livelli inenarrabili. E, avevo anche un amacchina fotografica...











   



L'uomo del fuoco in azione.



    (in questa foto, parte del giovane aiutante)



    



Insomma, bambole di guerrieri e geisha fra le fiamme.






mercoledì 24 settembre 2008

Odaiba!! お台場!

Ieri abbiamo fatto un pranzo per salutare la piccola Linda, che dopo un anno in giappone se ne torna definitivamente in Indonesia.

Quindi l'allegra combriccola composta da me, mia madre, Linda e Graziella se n'è andata a fare un pranzetto indonesiano. Niente male ma nulla di che. La cosa più buna era questo pollo

Buono buono buono, sìssì.

Dopo pranzo abbiamo fatto due passi e abbiamo trovato il molo della barca che fa il giro da Asakusa (浅草) a Odaiba (お台場) e non so che altro porto. O meglio, lo so perché ci sono sempre scesa, ma non so il nome.

Quindio, piccola crociera a 500 yen (la più economica, insomma) fino ad Odaiba.

                     

Quella che non sono io è evidentemente Linda.

Il palazzo con la palla è quello della Fuji Tv, che i più fedeli lettori ricorderanno dall'anno passato.

La gita in barca è stata carina, non avevo mai vista questa parte della baia di Tokyo, e soprattutto non di giorno!

Ho sempre preso l'ultima barca da Asakusa mentre diventava notte...

Comunque, Siamo arrivate ad Odaiba, luogo per passaggiate di coppiette e cani con ridicoli vestitini.

Credo ce li portino appositamente fino a lì, sono TUTTI vestiti, senza eccezioni.



Questi due sono molto sobri, non rendono affatto l'idea, lo so. Ma non mi andava di andare a caccia di cani vestiti strani per fargli la foto. Prometto che rimedierò.

Però, per avvalorare la mia teoria su Odaiba e il suo rapporto con i cani ho trovato questo cartello:



Ora, "Happy dog cruise" CHE CAVOLO è??? ( da notare poi che in giapponese dice: "crociera con l'amato cane" (愛犬とクルーズ)...) E io non mi spingo oltre con i commenti sui cani...

Odaiba ovviamente, oltre che "cani vestiti strani e coppiette" e "fuji tv" è sinonimo anche di Statua della Libertà.

Non potevo non farle una foto anche stavolta, è un must!



Qui possiamo ammirare Linda nella sua interpretazione della Statua. Da notare soprattutto l'espressione convinta.



E l'interpretazione involontaria di un artista di strada:



Comunque, cammina cammina, ci siamo inoltrate nell'isola, costeggiando la Fuji e arrivando in un altro giardino che io non avevo mai visto. Io sono sempre andata a Odaiba con brutto tempo e per molto poco. quindi ieri mi sono a dir poco sbizzarrita in foto, ahhahaha!!! Mi spiace per chi legge, ma te tocca bello/a!



La nostra amica e sempre mitica Fuji tv,



la "flamme de la liberté" e non l'ho creato io il nome, c'era propri scritto sopra. D'altronde si capisce SUBITO che è una fiamma! no? in effetti no, concordo.



E l'unica foto tutte e tre assieme, subito prima di lasciarci. Le altre due, da brave donne impegnate se ne sono andate ad appuntamenti con altra gente e io e mia madre abbiamo continuato a bighellonare fino a questo bellissimo prato di campagna posticcio.



posticcio perché i fiorni guardandoli bene sono stati PALESEMENTE PIANTATI uno per uno!

E tanto per ricordare a tutti che siamo in Giappone, il paese dei fotografi folli (che però sembrano stranamente negati nel fare foto a chi glielo chiede, prima non capiscono che pulsante schiacciare, poi tagliano il paesaggio, poi fanno la foto mossa, poi tagliano parte della persona.... è un mistero...)



questi sono tipici giapponesi in un campo di fiori.

Comunque, Odaiba mi piace un sacco. Bei palazzi e tante cose carine.

    

rispettivamente il Mirai kan (museo del futuro) e il palazzo della Telecom (????)

Poi questa fontana geniale.



Non solo passando sotto è come trovarsi dietro una cascata, ma nel soffitto ci sono queste parti in vetro che ti fanno vedere l'acqua del bacino soprastante in trasparenza. Un'idea semplice, come tutte le cose geniali.

Ma in realtà la parte più bella della giornata è stato uno spettacolare tramonto sul porto.

Bello bello bello. Poi c'erano delle gru per caricare i container sulle navi che sono palesemente delle giraffe e che facevano da bellissimo contorno alla scena. Un po' tipo "tramonto nella savana"



Con una musica da superquark come sottofondo è proprio da documentario sull'Africa "vediamo le giraffe che al tramonto, con un po' di fresco, si avvicinano allo specchio d'acqua per abbeverarsi. Lontano dai predatori."



"questo cucciolo di giraffa, allontanatosi dalla madre, cerca di ritrovarla recandosi anche lui sul posto"



Comunque, superquark a parte, Tokyo di notte vista dalla baia è spettacolare.









E con questo mi congedo.

domenica 21 settembre 2008

久しぶり!(ma quanto tempo!!!)

Ne sono successe di cose mentre non mi andava di scrivere....

Mia madre ha avuto il tempo di andare in italia per 10 giorni, trovarsi bloccata in una stanza d'albergo in russia e arrivare qua da una settimana...

Nel frattempo, festini, uscite a bere, gita di scuola, esame di fine trimestre, feste d'addio...

Insomma, ci difendiamo, qui in nippolandia, anche con un tifone, il riso avvelenato, il primo ministro che manca e il ministro dell'agricoltura che si dimette mentre si organizzano le elezioni anticipate in fretta e furia....

Nel frattempo Tsuyoshi è ripartito, un altro GP è passato, e io ho fatto ben due colloqui in due ristoranti italiani...

Speriamo che mi prendano al primo, erano tanto simpatici, e il cameriere mi ha guardato come se fossi un'apparizione ("ommioddio!! un'italiana!! Ma allora esistono! E io ne ho addirittura una davanti!!!" più o meno la sua espressione voleva dire questo... fantastico, voglio troppo conoscerlo questo!)

Duuunque, il giorno che mia madre è partita, un martedì, ho convinto valeria a uscire con me tutta la notte.

Sono addirittura andata fino a casa sua in bici (40 minuti circa). Pessima mossa, visto che poi, come ormai vuole la tradizione, sono dovuta tornare la mattina alle 6 (che ricordiamolo, in giappone la strada è PIENA DI GENTE) ubriaca in bici per una strada che aveva IN MEZZO AL MARCIAPIEDE dei pali di almeno 50 cm di diametro.

E qui io mi sono domandata, e mi domando ancora: ma chi è l'imbecille che piazza dei pali così grandi IN MEZZO AL MARCIAPIEDE dove sa BENISSIMO che ci passano sia pedoni che bici?

No davvero, che cosa allucinante....

Comunque... prima dell'izakaya giro dal Don Quijote di ueno. Ecco le simpatiche maschere che ho trovato:



    

La prima non è orrenda? Fa davvero paura! Valeria non voleva nemmeno farmi la foto!

Dopo il Donki, appunto, izakaya. L'unica aperta alle 3 di notte di un martedì... nomihoudai 1800 yen...

Caro ma meglio di nulla. Risultato: ci si sono accollati due nippi che ci hanno offerto un'altra ora di bevute, oh yea!

          

Quello in centro è il cameriere...Dopodiché tutti a casetta e io in bici... mortè.. ma ormai schivo tutti, eh!

Comunque, poi festino a casa mia

    

La gita di scuola mi ha portato un bellissimo regalo: Nagai sensei in borghese!!!

La prima volta in due anni che non lo vedo vestico col completo!

WOW!!

Quindi gli ho fatto un sacco di foto, anche di nascosto...



La gita a parte cià non è stata un granché, troppo tempo in autobus!

L'unica cosa bella è stata all'inizio la gita in barca. Quella mi è proprio piaciuta.

    

Poi siamo andati a mangiare, a vedere un tempio che invece era chiuso, a vedere una cittadina (dove ci hanno fatto stare sciolti per circa mezz'ora... tutto il resto con la nippa con la bandierina!) e poi al museo dei treni (2 ore?)

Al museo c'era un treno IDENTICO al Galaxy Express 999 e degli inquietantissimi manichini che riprendevano perfettamente l'anime che mi ero vista la sera prima... Spettacolo.

       



   

 

Poi, boh... tante feste d'addio..

Ho fatto il test di fine trimestre, passato con un fantastico 70/100 e ho fatto 2 ore di CALLIGRAFIA!

Io mi sono cimentata in un magnifico "Sorafune" (http://www.tudou.com/programs/view/anz0sGOAye4/ per chi non conosce. by TOKIO).

Dalla foto si nota profondamente il prima e dopo la correzione della mia prof...

    

Qua si possono ammirare le opere dei mei compagni di classe, e i miei compagni di calsse:







E con questo per oggi chiudo, perché s'è anche fata una certa...

(spero) a presto!