mercoledì 31 dicembre 2008

Natale international

Il natale è stato qualche giorno fa, come tutti ben sappiamo.

Non potendo fare il classico pranzo familiare, ci siamo organizzati per farne comunque uno fra di noi, invitando un po' chiunque.

Il risultato è stato che a casa di Valeria si era in 10: 2 francesi, 3 italiani, 1 serbo, 2 coreane e 2 giapponesi.

Valeria e i suddetti francesi avevano fatto le decorazioni natallizie e gli alberi di natale.

     

tutti abbiamo fornito del cibo e delle bevande.

Il risultato è stato: pasta, pasta, pollo fritto, patatine, patate e pollo, pollo fritto e patatine.

ci siamo anche concessi ben 3 tradizionalissime torte natalizie (comprate al combini)!



Il fatto che il serbo no spiccicasse una parola di giapponese ha creato un misto di lingue allucinante, con le coreane molto sperdute...

  (qui intente a preparare maiale fritto coreano)

in particolare, una delle due non sa un'acca di inglese....

Ma poi la cosa si è un po' stabilizzata e ci siamo dedicati a sparare idiozie facendo girare il cappello del "più cretino della festa".

   

I giapponesi sono stati invitati da me, due miei colleghi del ristorante.

Sono arrivati dopo le 5 (appuntamento all'1) e a mani vuote, e erano IMBARAZZATISSIMI.

Trovarsi in mezzo a sconosciuti, abbiamo appurato che per loro è un vero dramma.

Sono rimasti lì, in silenzio se non venivano interrogati, che mangiavano se gli offrivamo qualcosa oppure nulla...

Che carini..... Uno dei due aveva accettato subito il mio invito (cosa normale, oserei dire), l'altro era entrato nel panico appena invitato: ma chi c'è? non conosco nessuno? ma l'altro viene? ma è sicuro? ma di giapponese sarei solo io? ecc ecc ecc...

Alla fine, complici anche varie partite a UNO (i giochi da tavola sono una cosa meravigliosa, lo sosterrò sempre) si sono incredibilmenti sciolti anche loro...

      

(le tre perditrici a UNO...)

Gli orientali hanno la fissazione che non ci si possa comportare familiarmente con gli estranei... è allucinante!

     

giovedì 18 dicembre 2008

È natale è natale!!

Da circa 2 mesi è arrivato il Natale, qui in Nippolandia. Pià o meno dal giorno dopo Halloween, per capirci.

Il giorno prima era tutto viola e nero, con zucche ovunque, il giorno dopo erano arrivate le luci, gli alberi e I BABBI NATALI ARRAMPICATORI (quella roba inquietantissima che quando cammini per strada distrattamente ti fa pensare a dei ladri temerari che sfidano la luce del giorno per fare il loro duro lavoro..)

Comunque, la città è dunque sommersa da luci.

Il Tokyo Dome ne è strapieno.....

           

Per non parlare del signor Kentucky vestito da babbo natale già ai primi di novembre....



Comunque, questo natale mi ha portato già un regalo dal mio adorato Stregutta che non ringrazierò mai abbastanza anche solo per il pensiero, e visto che non toccherò più l'argomento, penso, chiudo con il presepe by Valeria, che è stato fatto nella nostra classe (e che è durato il tempo di disegnarlo, per poi essere barbaramente cancellato dalla sua creatrice...)



Ah, dimenticavo di sottolineare la questione natalizia: al mio ristorante hanno deciso da circa 2 settimane che è tempo di festa, e mettono IN LOOP un solo cd di canzoni natalizie. Il primo giorno ho seriamente pensato di denunciarli per tortura psicologica..... Stavo davvero per morire....

martedì 11 novembre 2008

vivere in giappone, vol. 1 - chiedere scusa

Oggi ho capito una cosa importante su questo paese e la sua gente.



L'importante non è chiedere scusa, è stare fermo immobile, contrito e sguardo a terra mentre la persona danneggiata si lamenta perché gli hai creato un problema. Tu devi solo tenere la schiena dritta, lo sguardo a terra e le mani giunte, e dire un "mi dispiace moltissimo!!" nei momenti di silenzio.



Fine.



Poi quando la persona ha smesso di lamentarsi in modo anche abbastanza spiacevole, te ne puoi andare tranquillo, e finisce tutto.



Basta che poi alla fine torni e ringrazi perché è stato messo tutto a posto.



Oggi ho fatto un errore al ristorante, e questa è stata la scena che mi è toccata.



Ma il bello è che nessuno mi ha detto, vieni a scusarti. Mi hanno detto: vieni con me un attimo. E poi il mio capo s'è sorbito tutto il lamento scocciatissimo del cuoco che ora doveva rifare la pasta quando la cucina era chiusa e blablabla...



e io che ho capito cosa succedeva dopo cinque minuti buoni, visto che il linguaggio del cuoco era abbastanza di basso livello e di una velocità inenarrabile...



E poi mi è toccato anche andare a dire un grazie random, perché avevano preparato quella maledetta pasta...







mah... comunque, se si sbaglia qualcosa in nippolandi: sguardo contrito, occhi bassi, schiena dritta e tanti "sumimasendeshita".



Così si risolve tutto. Hai fatto la tua parte e la controparte anche. Ognuno ha recitato per bene e ora potete tornare a quello che facevate.



Mi raccomando, mani giunte in grembo! Danno un'aria moooooolto più contrita...

mercoledì 29 ottobre 2008

Il GP del Giappone - parte 2 -

Parte 2, ma molto breve, oggi la connessione mi toglie ogni velleità di creazione...

Dunque, il leitmotiv di questo GP è stato di fondo la stanchezza profonda unita al sonno.

Più volte io e Rumi ci siamo addormentate in posizione impensabilmente scomode...

Già il primo giorno io ero reduce da quanto narrato precedentemente, e Rumi, conoscendo la sua puntualità (per esempio la mattina che l'ho aspettata 4 ORE...) non ha dormito pur di arrivare in orario...



(Rumi aspettando che ricomincino le prove libere del venerdì)

Dopo aver visto le prove libere e deciso dove posizionarci il giorno dopo, ce ne siamo tornate a Mishima in cerca di un posto dove mangiare e dormire (visto che non avevamo idea di cosa avremmo fatto).

Il risultato è stato una cena da Denny's (un family restaurant) e la notte in un internet cafè.

Questo Denny's, è un viaggio improvviso nell'america anni '60.



No? A me dà troppo quest'impressione... il cameriere col papillon, le cameriere col grembiulino, e il tutto in un marrone pastello che nemmeno in "Edward mani di forbici"...

L'internet cafè, lusso estremo! Tariffa notturna, 5 ore 1200 yen. CON LA DOCCIA!

La presenza della doccia mi ha davvero stesa... Inaspettatissima!



Ecco la mia reggia, che è stata la stessa per ben due notti di fila, mentre Rumi la seconda ha dovuto cambiare...

Comodissimo! sdraiata sulla moquette con una coperta e la testa sulla sedia come cuscino. PERFETTO!!

Secondo giorno, stesso posto scento accuratamente il giorno precedente.

   

(come non fare mancare MAI la cartaigienca a UN SACCO di gente.)

Dopo le prove, ce ne siamo andate nella zona degli stand vicino al rettilineo e poi sugli spalti strafighi che non voglio nemmeno immaginare quanto costano.



Agli stand ha beccato un'intervista a Button e BARRICHELLO! (Rumi no, era in bagno, e poi non è riuscita a superare la folla...)



Grande Rubinho, sono sempre una sua fan... E button mi ha deluso.. il suo posto preferito è Roppongi!!! MA DAI!!! Sono solo straneri!! Allora è inutile stare in giappone! Mah....

       



E con questo si conclude la seconda parte.

Presto la terza e ultima parte, con la gara finale della domenica, connessione permettendo...

lunedì 27 ottobre 2008

Il GP del Giappone - parte 1 -

Ce l'ho fatta, sono andata al GP del Giappone.

Sembrava quasi una maledizione, negli ultimi due anni. Se c'era quello in Italia ero appena arrivata in Giappone e se c'era quello in Giappone ero appena tornata in Italia.

Quest'anno poi è stato il massimo, ho rimandato la partenza di ben due settimane per rimanere a votare (che cosa inutile poi... ma la mia coscienza non mi avrebbe MAI perdonata), ma comunque non sono riuscita ad andarmene a vedere il GP di Spagna...

Ma per fortuna, qui in Nippolandia c'era Taner, con la sua compagna di guest-house: Rumi!!

Ringraziamo la piccola Rumi, che ho scoperto al nostro secondo incontro essere una patita di F1 e con cui ho subito deciso (verso aprile, quindi) di andare al GP.

Quindi più o meno dieci giorni prima della gara mi informo: "sono arrivati i mitici biglietti?"

"certo! ma non si riesce a trovare un buco per dormire! è tutto pieno!!" (ma Rumi, e quando me lo dici che sono arrivati? la sera prima per dirmi che devo venire la mattina a prendere il treno?)

Comunque, la mia risposta è subito stata: "no problem, per me possiamo pure fare le barbone per tre giorni. Sacco a pelo e via"

Rumi, un po' intimorita si è accodata, alla peggio si dorme alla stazione o giù di lì (tanto, voglio dire, siamo in giappone! i giapponesi mi intimoriscono quanto una mela cotta - che per la verità mi fa un po' schifo - sono talmente timidi e mingherlini...).

Quindi, venerdì 10 ottobre, dopo aver iniziato il giorno precedente il lavoro come cameriera e essere tornata a casa all'1, mi sono alzata alle 4.30, ho fatto il bagaglio, e mi sono incamminata verso la stazione. (il primo autobusa alle 6.48 peccato io avesso il treno alle 6.45....)

   (l'alba dal mio balcone)

Cammina cammina, è tardi, quindi faccio una sorta di maratona fra la gente (perché ricordiamolo, in Giappone, alle 6 del mattino è PIENO DI GENTE che evidentemente non ha una vita, visto che a un orario simile - per esempio - LUCIDA LA MACCHINA).

Comunque, per qualche bonaria volontà divina, arrivo in tempo alla stazione di Tokyo dove mi incontro con Rumi all'ingresso degli shinkansen.

Questo GP mi è costato tutto lo stipendio ritirato il giorno prima, ma ne è valsa la pena.

Rumi, in treno, mi consegna il mio biglietto.



Penso che la mia gioia anche solo nel vederlo non si possa descrivere.

Certo che i grafici potevano fare un lavoro migliore, eh! Cavolo, siamo in Giappone!!! Mica pizza e fichi!

Comunque, gioia e tripudio!!!

Arriviamo a Mishima, la nostra base, e prendiamo il pullman gratuito per il circuito. Questo è stato l'unico momento in cui ci sono stati controllati i biglietti.



Comunque, ci cerchiamo un buon punto per vedere le prove libere. La giornata viene comunque consacrata all'esplorazione del circuito per trovare un posto perfetto.

      

  

Abbiamo girato parecchio e ci siamo viste tutto quello che c'era da vedere al circuito.

     

Poi ci siamo stabilite nel terzo posto della giornata.

    questa era la visuale.

(notare il cartello "posti liberi" sulla recinzione che ci rinchiudeva)

    (il rumore dei motori è meravigliosamente assordante)

E ora parliamo dello spettatore tipico giapponese.

Merita davvero un discorso a parte, non c'è che dire.

Il tipico spettatore-fan giapponese è un PRO.

Si porta TUTTO dietro, e non corre nessun rischio di bagnarsi/sporcarsi/stare scomodo/ avere fame/sete.

Hanno TUTTO.

Ho visto due che avevano montato una piccola tenda contro la pioggia, con il tacolino pieghevole, le sedie e la macchian fotografica sul cavalletto. Uno col microfono a professionista e il pc che registrava il suono delle macchine. Gente che s'è portata il vino rosso E I BICCHIERI DI VETRO DA VINO mettendoli nell'apposito reggibicchiere della sedia.

E poi ovviamente non commento gli obbiettivi delle macchine fotografiche.

Ricomincia la scuola: gita ad Asakusa!

Il 6 è ricominciata la scuola.

Visto che ormai a ogni inizio trimestre sembra che arrivi tantissima gente, ormai hanno preso l'andazzo di mandarci da qualche parte.E stavolta dovevamo andare a vedere il Sumo a Ryogoku, il quartiere del sumo, e poi fare un giro ad Asakusa.

Fico!

Peccato solo che non ho capito bene perché non si sia potuti andare a vedere il sumo, di fondo l'unico motivo per cui sono andata fin lì. Ma lo vedrò, un giorno!

Unica cosa degna di nota sul posto è stata quest'insegna:



Quindi abbiamo iniziato a camminare verso Asakusa.

Poi abbiamo trovato il palazzo di non mi ricordo che azienda che produce gadgets e che giustamente fuori aveva le statue dei suoi pezzi forti. E come non farso una foto con Ultraman?

  

E poi Asakusa.

Ci siamo fatti tutti un giretto a briglia sciolta. Io e Vale abbiamo subito mollato gli altri che si muovevano con la velocità di una lumaca amorfa, per andarcene in giro.

In una parte del Sensoji abbiamo trovato un bellissimo gatto, che era lì, IMMOBILE perfetto per farsi fotografare. Appena ho acceso la macchia fotografica si è fiondato via alla velocità della luce.

   

  

Penso che le immagini rendano l'idea...Questo maledetto ha proprio aspettato che io mi mettessi lì a mettere a fuoco, per schizzare via. Che maledetto!

Poi, cammina cammina, Valeria si è stancata. Fermiamoci, dunque.

Ok, dove?

Toh! Una panchina! Sediamoci lì!!

Peccato solo aver trovato questa scritta:



『すわるな!!すわるな!!』

O meglio: "non sederti!! non sederti!!"

A un avviso così perentorio non si può che obbedire..

Dopo aver fatto il contro appello, ho portato Valeria a Kappabashi dori, la strada che vende le cose per i ristoranti.

Lì ci sono anche i negozi del mitico CIBO FINTO!

È caro come la morte, io non credevo...

E qio lascerò parlare le immagini, non c'è molto da aggiungere. Si tenga solo presente che È TUTTO FINTO.

        

Stare in questo posto fa venire una voglia di cibo impressionante, non si può credere che sia tutto falso!

Io non ci potrei lavorare, penso che impazzirei, dopo un po'...

Poi ci siamo imbattute in un bel tramonto fra le strade



E nello slogan del ristorante italiano Miami Garden (è una catena).

Di persé non vedo proprio perché uno slogan simile dovrebbe convincermi ad andare a mangiare proprio lì... Ma anche il nome non mi convincerebbe mai!

Dovremmo fare una gara di stupidità: sono più stupidi gli americani che l'hanno inventato e se ne vantano, o i giappponesi che ci abboccano?