sabato 31 luglio 2010

Lo Skytree, ovvero: siamo disposti a tutto per avere un palazzo molto alto.

Anche in Giappone giunge il digitale terrestre (alias 地デジ).
E per mettere in azione il digitale terrestre la mitica Torre di Tokyo non basta più con i suoi 330 e rotti metri.
Quindi che facciamo?
Ma una torre di 600 e passa metri nella zona est della città! 
Ovvio no?
Dopo un concorso in tutto il Paese per scegliere il nome di questa bellezza in cemento e il relativo battesimo come "Sky Tree", le pubblicità di questa nuova torre/antenna sono state messe un po' ovunque.
A quanto pare il progetto è quello di far sviluppare il lato Est della città che è rimasto per così dire indietro (leggi: città vecchia con molto fascino).
In pratica si vuole opporre al polo Shinjuku-Shibuya (Ovest e Sud-Ovest) la zona oltre Asakusa, subito passato il fiume.
Mah, speriamo bene.
Comunque, fatto sta che essendo così alto lo Sky Tree non può che essere terribilmente affascinante, come lo è qualunque cosa per cui ce ne dobbiamo stare a naso all'insù strizzando gli occhi per vederne la fine.
Martedì ho fatto una gitarella sul posto poiché avevo tempo libero ed è comunque a meno di 5 minuti in bici da casa...
                 

Purtroppo quando io sono andata l'altezza era 398 metri (come da foto)

A ieri era invece di ben 408 metri.
Non resta che attendere un paio d'anni per vederlo completo, oramai...


martedì 27 luglio 2010

L'eleganza del riccio

Mi sono riletta questo libro.
Mi era stato mandato dall'Italia come regalo di natale (che dire, non ti risparmi mai, Stregutta!) e lo avevo letto in un paio di giorni, lavoro permettendo.
Poi l'ho prestato.
Ora mi è ritornato e me lo sono riletto (idem, paio di giorni causa lavoro).
Libro bellissimo, straconsigliato.
Ma mi ha fatto salire una grande amarezza.
Di quelle con un retrogusto di delusione e disincantamento ormai definitivi e irrimediabili.

Perché?

Ma perché le protagoniste sognano un Giappone come lo sognavo io (insieme a buona parte dei miei compagni d'università, ne sono sicura).
Un mondo colmo di quell'estetica e quell'amore per l'arte, la natura e il dettaglio che tanto ci colpisce quando lo studiamo o ci capita di leggere qualcosa per caso.
Un luogo affascinante, in cui tutto è moderno ma è ancora profondamente radicato il passato. Che sta lì, custodito nei cuori dei suoi abitanti.
Ovviamente avevo sempre saputo che il Giappone era (ed ovviamente è) il tempio del consumismo più sfrenato e privo di senso. 
Devo dire che per quanto possa sembrare sciocco, leggere fumetti mi aveva introdotto perfettamente in questa società. Quando sono venuta la prima volta mi sono addirittura stupita di QUANTO fosse tutto come nei fumetti che leggevo o nei cartoni con cui ero cresciuta. Essere perfettamente a casa propria in un paese straniero.

E invece il giapponese medio è di una vuotezza sconfinata. Ci si rimane di stucco a parlare con loro.
Ora, io lo so che non tutti gli italiani sono acculturati, e che molti non sanno nulla e non gli interessa sapere qualcosa. Lo sappiamo bene... Ma mi aspetto, per esempio da una persona che studia legge, che abbia un minimo di cultura.
Lasciamo stare la conoscenza di cose relative all'Occidente ("Mozart? Ma chi, l'amico di Beethoven?" sic.). Nemmeno noi siamo cime con l'Oriente e tutte le sue cose. Ma almeno conoscere un minimo la propria cultura!
Lasciamo stare che qua i mondiali sono stati un'occasione per scoprire la geografia e l'esistenza di alcuni stati ("Ma lo sapete cos'ho scoperto? Che Uruguay e Paraguay sono in Sud America!!!!" - "eeeeeeeeh!! Davveroo???!" - "Sì, sì! E sono anche vicini!" sic.)

Purtroppo ormai la cultura giapponese secondo me è un privilegio di pochi. Ricchi. Che sono fuori dal sistema e lo controllano, dando ai loro figli un'educazione che li spinge ad amare la scoperta di tutto.
Loro e ovviamente le caste legate alla tradizione.


E comunque secondo me i film di Ozu sono noiosi. (che li debba rivedere?)