venerdì 29 ottobre 2010

La bici rubata (avventura autoconclusiva)

Oggi è cominciato il tifone che a quanto pare ci vesserà fino a domenica.



Vista la pioggia, al mio risveglio ho deciso con molto senno che non era proprio il caso di andare al lavoro in bici.



Quindi, pur essendomi svegliata alle 11 e avendo una scarsa mezz'ora per prepararmi, lavarmi, preparare il pranzo e fare colazione, mi sono messa in azione con tranquillità: "anche se esco 5-10 minuti dopo tanto con la bici ci metto un attimo ad arrivare in stazione..."



Non credo di averlo mai spiegato, ma io ho due biciclette: Ziggy (tipo city bike) e Yakiniku (una graziella).



La primala uso per andare al lavoro e roba simile, l'altra per fare la spesa o andare semplicemente alla stazione.



Scendo con in mano il mio sacchetto di plastica per il sellino (da usare al ritorno) e faccio per prendere Yakiniku che NON C'È.



Inizio a guardare ovunque, ma il parcheggio del mio palazzo è grande quanto una stanza ampia, non ci sono molte possibbilità di sbagliarsi sull'assenza/presenza di una bici..



A questo punto guardo fuori, forse qualcuno l'ha spostata (e perché mai proprio la mia Yakiniku poi?!)... Nulla.



È ormai evidente che mi è stata rubata.



Mi metto a sperare che l'abbia presa una di quelle persone che prendono letteralmente in prestito le bici  (succede spesso qua che qualcuno prenda una bici per un piccolo tragitto e poi la lasci poco lontana, per esempio) e che per esempio domani sarà così gentile da restituirmela...



Intanto il tempo scorre e io non ne ho abbastanza per salire a prendere la luce dell'altra bici, quindi mi avvio a piedi con passo parecchio sostenuto: sono già quasi in ritardo!



Vicino casa mia c'è un posto di polizia. Lungo la strada ho rimuginato parecchio se fosse il caso di fermarmi a fare la denuncia di furto o fosse meglio aspettare un paio di giorni l'eventuale (sperata) restituzione. Ma il tempo tiranno - per fortuna - me lo ha impedito.



Faccio i miei 10 minuti di tragitto maledicendo il ladro e indignandomi che "ora non si può più nemmeno lasciare una vecchia bici senza catena chiusa nel proprio palazzo senza che venga rubata" e così via.



Camminando sotto la pioggia di pessimo umore e, pensando al radicale cambiamento in peggio della mia vita futura,  arrivo finalmente alla stazione.



Con l'occhio investigatore scruto tutte le bici (l'avessero mai presa per un breve tratto!) quando.... vedo Yakiniku.



Ieri sono tornata a casa dal lavoro con l'altra bici e avevo completamente rimosso che la prima era rimasta parcheggiata alla stazione.







Mi sono sentita una completa idiota....



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