lunedì 27 ottobre 2008

Il GP del Giappone - parte 1 -

Ce l'ho fatta, sono andata al GP del Giappone.

Sembrava quasi una maledizione, negli ultimi due anni. Se c'era quello in Italia ero appena arrivata in Giappone e se c'era quello in Giappone ero appena tornata in Italia.

Quest'anno poi è stato il massimo, ho rimandato la partenza di ben due settimane per rimanere a votare (che cosa inutile poi... ma la mia coscienza non mi avrebbe MAI perdonata), ma comunque non sono riuscita ad andarmene a vedere il GP di Spagna...

Ma per fortuna, qui in Nippolandia c'era Taner, con la sua compagna di guest-house: Rumi!!

Ringraziamo la piccola Rumi, che ho scoperto al nostro secondo incontro essere una patita di F1 e con cui ho subito deciso (verso aprile, quindi) di andare al GP.

Quindi più o meno dieci giorni prima della gara mi informo: "sono arrivati i mitici biglietti?"

"certo! ma non si riesce a trovare un buco per dormire! è tutto pieno!!" (ma Rumi, e quando me lo dici che sono arrivati? la sera prima per dirmi che devo venire la mattina a prendere il treno?)

Comunque, la mia risposta è subito stata: "no problem, per me possiamo pure fare le barbone per tre giorni. Sacco a pelo e via"

Rumi, un po' intimorita si è accodata, alla peggio si dorme alla stazione o giù di lì (tanto, voglio dire, siamo in giappone! i giapponesi mi intimoriscono quanto una mela cotta - che per la verità mi fa un po' schifo - sono talmente timidi e mingherlini...).

Quindi, venerdì 10 ottobre, dopo aver iniziato il giorno precedente il lavoro come cameriera e essere tornata a casa all'1, mi sono alzata alle 4.30, ho fatto il bagaglio, e mi sono incamminata verso la stazione. (il primo autobusa alle 6.48 peccato io avesso il treno alle 6.45....)

   (l'alba dal mio balcone)

Cammina cammina, è tardi, quindi faccio una sorta di maratona fra la gente (perché ricordiamolo, in Giappone, alle 6 del mattino è PIENO DI GENTE che evidentemente non ha una vita, visto che a un orario simile - per esempio - LUCIDA LA MACCHINA).

Comunque, per qualche bonaria volontà divina, arrivo in tempo alla stazione di Tokyo dove mi incontro con Rumi all'ingresso degli shinkansen.

Questo GP mi è costato tutto lo stipendio ritirato il giorno prima, ma ne è valsa la pena.

Rumi, in treno, mi consegna il mio biglietto.



Penso che la mia gioia anche solo nel vederlo non si possa descrivere.

Certo che i grafici potevano fare un lavoro migliore, eh! Cavolo, siamo in Giappone!!! Mica pizza e fichi!

Comunque, gioia e tripudio!!!

Arriviamo a Mishima, la nostra base, e prendiamo il pullman gratuito per il circuito. Questo è stato l'unico momento in cui ci sono stati controllati i biglietti.



Comunque, ci cerchiamo un buon punto per vedere le prove libere. La giornata viene comunque consacrata all'esplorazione del circuito per trovare un posto perfetto.

      

  

Abbiamo girato parecchio e ci siamo viste tutto quello che c'era da vedere al circuito.

     

Poi ci siamo stabilite nel terzo posto della giornata.

    questa era la visuale.

(notare il cartello "posti liberi" sulla recinzione che ci rinchiudeva)

    (il rumore dei motori è meravigliosamente assordante)

E ora parliamo dello spettatore tipico giapponese.

Merita davvero un discorso a parte, non c'è che dire.

Il tipico spettatore-fan giapponese è un PRO.

Si porta TUTTO dietro, e non corre nessun rischio di bagnarsi/sporcarsi/stare scomodo/ avere fame/sete.

Hanno TUTTO.

Ho visto due che avevano montato una piccola tenda contro la pioggia, con il tacolino pieghevole, le sedie e la macchian fotografica sul cavalletto. Uno col microfono a professionista e il pc che registrava il suono delle macchine. Gente che s'è portata il vino rosso E I BICCHIERI DI VETRO DA VINO mettendoli nell'apposito reggibicchiere della sedia.

E poi ovviamente non commento gli obbiettivi delle macchine fotografiche.

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