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mercoledì 26 maggio 2010

Le bellezze di Asakusa (e di non vivere più fra i lupi)

Come dicevo, ho traslocato.
Ma non ci saranno foto di casa nuova finché non ho i mobili. Per ora sono in modalità "accampamento di barboni", con NESSUN mobile e tutto per terra. Almeno ho la cucina e il bagno...
La nuova casa comunque è in una posizione ottima, in piena Asakusa. Questo mi permette di approfittare di tutto ciò che questa zona della vecchia Tokyo ha da offrirmi e che il lavoro (maledetto! lo ODIO!) mi impedisce di andare a vedere in orari consoni.
Indipercui in occasione del Sanja Matsuri - a cui andai anche due anni fa - mi sono dovuta accontentare di vedere i preparativi e la parte finale del terzo giorno di festa.... 
La visita notturna mi ha permesso di fare tante foto alle luci e alle lanterne, il che semplicemente è uno dei miei passatempi preferiti se ho una macchina fotografica in mano.

    Il Sanja Matsuri.

È ovviamente lo stesso di due anni fa. Mikoshi portati in giro per tutta la zona, a decine.
Ogni associazione di commercianti ne ha uno, a quanto ho capito, e così pure gli altri templi di Asakusa.
C'è pure quello degni yakuza, che questa volta non ho potuto nemmeno cercare, visto che ero appunto al lavoro.

Qui foto della mia passeggiata notturna per le vie di Asakusa e intorno al Sensoji.
   (la pagoda del Sensoji, appunto)
Che hanno condotto al tempio Sanja (come si intuirà, quello del matsuri) che era decorato da meravigliose lanterne come queste:
   
Ora queste bellissime lanterne.... vogliamo leggerle?
Quelle sopra dicono: アミューズ ovvero "amuse", divertimento. Poi abbiamo un trionfo della tradizione con il rapido succedersi di: "3D", "挑戦!" (sfida!), "三社祭" (Sanja Matsuri) e "生TV" (trasmissione in diretta).
Meraviglioso. Ogni volta che mi soffermo a leggere lanterne rimango basita. 
Sarà che mi aspetto che siano solo cose tradizionali, chissà perché, ma quando leggo roba come 3D o trasmissione tv in diretta, o Birra Asahi ci rimango un po' male.

Il tocco da maestro comunque è stato dato dalla porta laterale al tempio, illuminata con LED colorati che cambiavano (appunto) colore.
   rosso con statue fucsia,  blu con statue fucsia,  blu con statue rosse (particolare).
Penso che i protettori del buddhismo (alias le due statue in questione) non si siano mai sentiti così umiliati.
Se fossi una dea mi sarei offesa.
Ringraziando queste bellezze offertemi dal progresso sono tornata a casa, dietro la quale ho trovato con mia sorpresa un bel mikoshi che aspettava solo di essere portato in spalla il pomeriggio dopo!


P.S. Domani mi arrivano i mobili che ho comprato, quindi penso che a breve la mia casa sarà un minimo presentabile..

mercoledì 5 agosto 2009

Estate!

Ed ecco giunta l'estate.

Dopo una stagione delle pioggie traditrice, che copliva SEMPRE durante il mio ritorno a casa - rigorosamente senza ombrello - ecco giunta quell'umidità omicida che caratterizza l'estate tokyota.



Olè.



Ma l'estate ha anche i suoi lati positivi! No, non le vacanze, perché io le ho solo a settembre, quindi rimango fregata, ma i fuochi d'artificio!

Io sono un'appassionata di fuochi, starei senza sosta a guardarli a bocca aperta... Il nome giapponese lo trovo mooolto più azzeccato del nostro: 花火 - hanabi - letteralmente "fiori di fuoco". Cavolo quant'è azzeccato questo nome!



     



E quindi, avanti con lo yukata a vedere fuochi!

        

Dopodiché, nulla di che, visto un matsuri in un posto lontanissimo dove per la prima volta ho visto anche un violino elettrico e un violoncello - credo - elettrico.         

    

Mi sono così emozionata che gli ho fatto la foto... Poi c'era la suonatrice di fisarmonica in yukata....  che meravigliosa accozzaglia di culture!

Ultimamente poi, pare nata la moda fra di noi di scrivere sulle mie braccia e questi ne sono i risultati...

      (rispettivamente by Mr Bowie e by Kira)





Ah, e sono entrata in fissa con biliardo. mi piace un sacco!







La lunga lunga luuunga pausa è dovuta un po' anche al post precedente. Diciamo che non me la sentivo proprio di parlare di altro dopo averlo scritto... mi sembrava inappropriato...

Ho lasciato al tempo il compito di rendere meno impropria una continuazione su altri temi...



(ah, e visto un altro concerto dei polysics.... madò che belli! ci rispenderei altri 5000 yen anche adesso!)

martedì 30 settembre 2008

La Vita, l'Universo, Tutto Quanto e il calcolo delle probabilità

Mi avevano detto che Tokyo è una città MOLTO grande.

Ma davvero grande!

Così grande che Roma in confronto è l'aia di un pollaio.

Quindi le probabilità di incontrare per caso, persone incontrate in precedenza e con cui si sono scambiate solo due parole o nemmeno quelle dovrebbe essere abbastanza ridotta.

Allora, COM'è POSSIBILE CHE IO NE ABBIA INCONTRATE 4 IN UNA SETTIMANA???

Allora:

1.

il 22 incontro sul treno una signora. Lei mi aveva parlato ai tempi del Sanja Matsuri a Asakusa, il giorno dopo il mio trasloco, quindi circa 5 MESI FA.

Ma il colloquio è stato più o meno: "cosa fai qua? sei venuta per il matsuri? vai con qualche amico? Io vado con mia figlia" - "sì, sono qua per il matsuri. Vado con una mia amica. Scusi, ma ora devo andare, sono in ritardo all'appuntamento."

E 5 MESI DOPO, questa simpatica vecchietta, sale su un treno della Yamanote. Esattamente dalla porta accanto a cui io sono seduta, e si mette esattamente girata verso di me.

Il punto non è che dopo 5 mesi mi ha riconosciuta. Sono una gaijin, mi distinguo dalla massa. Il punto è che le probabilità di tutto ciò erano infime!!! (ovviamente non l'ho riconosciuta finché non mi ha detto quando ci eravamo incontrate...)

2.

il 23 vado a Shibuya per la festa d'addio a sorpresa di Linda. Arrivo un po' in anticipo e mi dirigo verso il solito cane che fa da punto d'incontro (io odio hachiko, ormai). Mentre mi accingo a fare il giro del "giardinetto" per vedere se qualcun altro è in anticipo (contavo su Yon fan, che da bravo coreano mi aspettavo arrivasse in anticipo...), sento un "heylà studentessa!"

Chi era? Era Christian! Amico svizzero conosciuto l'estate scorsa in Giappone e che ho incontrato solo appena arrivata ad aprile.

Lui non va MAI a Shibuya.

3.

il 25 vado alla cosa delle bambole a Ueno (il posto qua sotto, insomma), incontro i miei amici con cui avevo appuntamento, vediamo quel che dobbiamo vedere, e ci incamminiamo verso l'uscita del parco.

Tutto normale. Ma all'improvviso si sente un "Anita!!".

Mi giro e c'è Yukari. La giapponese che lavorava part time alla mia scuola di italiano e che ha studiato a Roma nella stessa scuola di Yuriko, Tsuyoshi e Mio.

Lei era lì con delle amiche spagnole e le aveva portate a vedere il parco.

Io e Yukari non ci siamo più viste ne sentite più o meno da 2 mesi, cioè da quando ha smesso di lavorare a scuola...

4.

il 28 vado alla festa d'addio di Sara. Si fa a Shinjuku, dove tra l'altro io non vado praticamente mai...

Dopo aver cercato un pub che trasmettesse il GP di Singapore e averlo visto, ci dirigiamo tutti a prendere l'ultimo treno.

Mentre arriviamo alla stazione, un nippo ubriaco come koala, vedendo che siamo gaijin, ci saluta con uno "yeeeea!!!". Io lo risaluto.

Lui mi prende la mano continuando a dire tipo "yoooo!!", mi guarda e mi fa: "ma io ti conosco. eri all'izakaya xxxx!!! Sìssì!! Eri lì!!" e io "sì, può essere benissimo che fosse lì, certo!"

Poi l'amico che lo reggeva l'ha portato a vomitare in un angolo, ma quel tizio lo conoscevo davvero!!!



ERA LUI!!!

E non ci abbiamo mica parlato con lui, solo fatto la foto prima di andare via!!

Certo, da ubriaco aveva moooooolto meno fascino....



Comunque tutto ciò è davvero incredibile. Una serie di coincidenze che mi stanno lasciando di sasso...

venerdì 26 settembre 2008

人形供養、上野 (il Ningyo "Kuyo" a Ueno)

Finalmente ho ricominciato a spulciare la lista di tutti i matsuri di Tokyo e dintorni.



Il risultato è stato una cerimonia interessantissima quest'oggi.



A Ueno c'è un tempio che si chiama "Kiyomizu Kannondo".







Questo tempio si occupa esclusivamente di bambole.



Non ho ancora ben capito il fine ultimo di questa cerimonia, perché al tempio ho solo trovato la lista dei prezzi per lasciare le bambole a Kannon, e internet e le guide danno opinioni discordi..



Di sicuro però ci sono in mezzo i bambini.



Una versione sostiene che le coppie senza figli sacrifichino a Kannon una (o più) bambola (/e) di famiglia (roba vecchia, di valore... no che vai a comprare una barbie e poi gliela porti) per essere aiutati dal boddhisatva nel concepimento.



L'altra versione parla di genitori che vogliono in questo modo ricordare/ pregare per/ consolare i loro figli morti, facendo quest'offerta.



Il vero motivo mi è ignoto, di fondo. O l'una o l'altra, però, questo è certo.



Ora, arrivata con mia madre molto in anticipo, non sapendo assolutamente cosa aspettarmi, ho bighellonato facendo foto alle cose pronte per la cerimonia:



            



Rispettivamente, le bambole offerte suppongo dagli ospiti, lo scatolone vicino al "braciere", le prime bambole pronte per essere date alle fiamme, un monaco annoiato metre aspetta le 2 spaccate per l'inizio della cerimonia.



E alle 2 SPACCATE, dopo averci fatto indietreggiare di qualche passo, sono arrivati i monaci per la preghiera.







Dopo avers filato per circa 2 metri e mezzo fino ai loro posti, hanno iniziato la preghiera. I 10 minuti più lunghi della giornata. Una noia mortale...



Comunque, a rallegrare l'ambiente è arrivata una classe dell'asilo a vedere la cerimonia.



Che belli che sono!!! Tutti con cappellino e la borsetta a tracolla, che si spingevano parlottando per vedere i monaci dalla prima fila...







E quindi la cerimonia.



Tutti i monaci erano all'ombra a leggere il loro sutra tranne l'unico monaco grasso, che tra l'altro era l'unico che doveva fare qualche movimento, dovendo battere il tempo.



Questo poveretto stava sudando in una maniera indescrivibile...



    



Finito di pregare, è arrivato l'uomo del fuoco, LUI:







Con la giacca ignifuga!!!



LUI ha versato il liquido infiammabile sulle bambole, LUI gli ha dato fuoco e LUI, aiutato dal giovane aiutante (appunto), ha buttato nel fuoco le altre bambole, mettendole anche nelle posizioni richieste dal pubblico.



   



Fortuna che la giacca era ignifuga, o qui ci rimetteva davero le penne...



Comunque, qui è iniziato il vero spettacolo. Le fiamme.



Io adoro il fuoco, bruciare le cose e fissare la fiamma... ci passerei ore e ore.



Questo quindi è stato affascinante a livelli inenarrabili. E, avevo anche un amacchina fotografica...











   



L'uomo del fuoco in azione.



    (in questa foto, parte del giovane aiutante)



    



Insomma, bambole di guerrieri e geisha fra le fiamme.