lunedì 19 aprile 2010

Vivere in Giappone, vol. 5 Prendere casa


E rieccomi!



Dopo taaanto taaanto tempo!



Nel frattempo ho vissuto da amici, non ho avuto internet, ho cercato casa, ho ospitato gente, ho fatto svari tipi di lavori sempre per la gente che mi dà il visto.
E come da post sottostante, ho fatto due anni in Nippolandia.



Morale della favola, ora lavoro in un ufficio, con ben poco da fare! (e infatti che sto facendo mentre sono in ufficio? scrivo il blog! uahahahha!!)



La ricerca di un casa in nippolandia è una delle cose più difficili in assoluto. Non ce n'è di uguali.



Le difficoltà sono di base due, no, facciamo tre.



Uno: "brutto straniero puzzolente, non ti vogliamo".



Un sacco di padroni alla fatidica domanda "va bene uno straniero?" (che veniva posta subito dopo un "è ancora libera la casa?"), hanno risposto con un eeeeehh.... eccooo... che qui equivale a un NO, TE LO SCORDI.



e già il numero degli appartamenti a disposizione di riduce sensibilmente di buoni 2/3.



Due: le case a Tokyo sono più piccole di cucce per cani nani.



Sconfortante... sarò abituata bene con la mia casa a Roma, con la cucina, grande, 4 stanze, ecc ecc.



Ma io non so come si possa vivere in meno di 10 metri quadrati TOTALI! Preferisco sborsare un po' di più ma vivere come un essere umano!



Tre: IL GARANTE



Il garante è un incubo per tutti, non solo per noi poveri gaijin sporchi, cafoni e antipatici.



Anche per i giappi è una roba difficilissima!



Il garante in sostanza è una persona che quando firmi il contratto firma assieme a te e si impegna a pagare al posto tuo se tu non paghi o scappi o spacchi tutto e poi scappi.



È fondamentalmente un'idea malata, secondo me. 



'sto poveraccio/a viene controllato completamente. Quanto prende, che lavoro fa, se ha debiti, se paga un affitto, quanti anni ha, bla bla bla...



 



La mia epopea è iniziata a fine marzo, quando dopo un bel po' ho trovato la casa che volevo (e che mi faceva entrare...).



L'ho scelta, ho firmato il contratto, e il tizio dell'agenzia mi ha firmato da garante con un nome falso.



Io me ne sono andata tutta tranquilla, a casetta, quando mi hanno chiamato dicendo: "eh no, non si può fare... devi trovarti un garante vero, o un'azienda che ti fa da garante." (esistono aziende che per la modica cifra di un mese d'affitto di fanno da garante. Ma ciò è fuori della mia portata...)



Da qui il delirio.



Su consiglio paterno ho contattato un suo amico giapponese chiedendogli di farmi da garante. Lui gentilmente ha detto subito di sì ma il padrone di casa l'ha respinto perché ora non è in Nippolandia. Lui ha chiesto a sua sorella che sta qui, non andava bene, troppo vecchia...



Pura follia.



Alla fine sempre il primo ha chiesto a un amico di fargli più o meno da prestanome, e così dovrebbe essere tutto sistemato.



Ma ormai non canto più vittoria così facilmente!



 



Ne ho parlato con nippi, e loro stessi lo trovano una cosa malata nel profondo. Mi hanno spiegato che è cominciato tutto dopo la guerra. Prima non c'erano cose come il reikin (prima due, ora solo un mese di affitto che si regala al padrone. Una sorta di ringraziamento per il fatto che ti sta affittando la casa....). E anche il garante non serviva!



 



Comunque, questa è la casa che bramo. 



È ad Asakusa, 10 minuti a piedi dalla stazione. Accanto al Sumida anche questa (2 minuti a piedi). Una stanza sola ma bella grande.


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