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martedì 27 luglio 2010

L'eleganza del riccio

Mi sono riletta questo libro.
Mi era stato mandato dall'Italia come regalo di natale (che dire, non ti risparmi mai, Stregutta!) e lo avevo letto in un paio di giorni, lavoro permettendo.
Poi l'ho prestato.
Ora mi è ritornato e me lo sono riletto (idem, paio di giorni causa lavoro).
Libro bellissimo, straconsigliato.
Ma mi ha fatto salire una grande amarezza.
Di quelle con un retrogusto di delusione e disincantamento ormai definitivi e irrimediabili.

Perché?

Ma perché le protagoniste sognano un Giappone come lo sognavo io (insieme a buona parte dei miei compagni d'università, ne sono sicura).
Un mondo colmo di quell'estetica e quell'amore per l'arte, la natura e il dettaglio che tanto ci colpisce quando lo studiamo o ci capita di leggere qualcosa per caso.
Un luogo affascinante, in cui tutto è moderno ma è ancora profondamente radicato il passato. Che sta lì, custodito nei cuori dei suoi abitanti.
Ovviamente avevo sempre saputo che il Giappone era (ed ovviamente è) il tempio del consumismo più sfrenato e privo di senso. 
Devo dire che per quanto possa sembrare sciocco, leggere fumetti mi aveva introdotto perfettamente in questa società. Quando sono venuta la prima volta mi sono addirittura stupita di QUANTO fosse tutto come nei fumetti che leggevo o nei cartoni con cui ero cresciuta. Essere perfettamente a casa propria in un paese straniero.

E invece il giapponese medio è di una vuotezza sconfinata. Ci si rimane di stucco a parlare con loro.
Ora, io lo so che non tutti gli italiani sono acculturati, e che molti non sanno nulla e non gli interessa sapere qualcosa. Lo sappiamo bene... Ma mi aspetto, per esempio da una persona che studia legge, che abbia un minimo di cultura.
Lasciamo stare la conoscenza di cose relative all'Occidente ("Mozart? Ma chi, l'amico di Beethoven?" sic.). Nemmeno noi siamo cime con l'Oriente e tutte le sue cose. Ma almeno conoscere un minimo la propria cultura!
Lasciamo stare che qua i mondiali sono stati un'occasione per scoprire la geografia e l'esistenza di alcuni stati ("Ma lo sapete cos'ho scoperto? Che Uruguay e Paraguay sono in Sud America!!!!" - "eeeeeeeeh!! Davveroo???!" - "Sì, sì! E sono anche vicini!" sic.)

Purtroppo ormai la cultura giapponese secondo me è un privilegio di pochi. Ricchi. Che sono fuori dal sistema e lo controllano, dando ai loro figli un'educazione che li spinge ad amare la scoperta di tutto.
Loro e ovviamente le caste legate alla tradizione.


E comunque secondo me i film di Ozu sono noiosi. (che li debba rivedere?)

lunedì 1 settembre 2008

Tsuyoshi Kun!!

Yea!



Oggi dopo taaaaaanto taaaaaaanto tempo ho rivisto Tsuyoshi, in giappone per una decina di giorni in tutto. Giovedì se ne torna già a Roma...Sigh, peccato.... ç_ç



Comunque, la giornata di oggi è stata occupata mostrando Akiba a Tsuyoshi, che non ci aveva MAI messo piede. Si vedeva che gli faceva un po'  impressione, ogni tanto gli dicevo: "entriamonel negozio?" e lui con la faccia spaventata: "mah, no no, non importa..."



Comunque, da brava guida l'ho fatto girare un po' e poi ci siamo fatti tutto un palazzo troppo otaku.



Ho anche visto una maglietta STUPENDA "美豚" (bel maiale) che comprerò col primo stipendio (costa BEN 1995 yen, 12 euri, il doppio del budget di base...)







Ma avanti, si può resistere a questo maiale volante? Io no.



Dopodiché continuando a girare ci siamo imbattuti in un fantastico negozio di corde







("salve vorrei 7 metri di corda viola." "sono 7 metri e 10, che faccio, lascio?")



All'ultimo piano c'era il mitico negozio di bambole inquietantissimo che vende i pezzi singoli. Quindi giù di pacchetti o scatoline con occhi di tutte le misure e colori... che angoscia!



Penso che sia un livello di alienazione estremo, quello delle bambole.. con le riviste per fare i vestiti, il trucco, ecc ecc ecc...



Purtroppo le foto erano vietate.



Dopo queste perle otaku, ci siamo seduti un un "giardino" (5 metri x 4?) a bere ( ma il simbolo di questa lattina non sembra quello di un fustino di detersivo?) e fumare (solo Tsuyoshi, io guardavo..) quando si avvicina un tipo che vediamo venire spedito verso di noi.



"salve! (a tsuyoshi) posso parlarvi? Ah, capisci il giapponese? Sei giapponese, vero?"



Ottimo inizio, vero? Comunque costui mi ha proposto di intervistarmi per un programma tv che va in onda la mattina dalle 6 alle 8 su cosa mi ha sconvolto del giappone. Essendo la cosa GRATUITA non so se parteciperò, ma vederemo... Mi ha fatto anche una foto chiedendo prima se doveva farla assieme al mio お彼氏様 (o kareshi sama - onorevole ragazzo?) ovvero Tsuyoshi..



Mah...



Comuque fatto ciò è iniziato a piovere e ci siamo trasferiti da Yodobashi Camera a cercare fumetti e pc. Io ho comprato "20th Century Boys" 1° volume in giapponese. Sì, sono malata, lo so. Ok?



Aspettanto Yuriko e Mio siamo andati ancora a zonzo e abbiamo trovato questo BELLISSIMO ristorante italiano:







Io ho pensato istantaneamente a Uàn....



Akiba, randomità:



        (sono in fila davanti a un "maid kissa", con le cameriere vestite di pizzo che ti dicono "benvenuto padrone!" appena entri. Roba SOLO di Akiba)







(macchinetta dei gelati. Ovviamente "italian qualcosa"...)



        (sì, il piatto è l'esempio di plastica)



    (la panchina per uno... che tristezza...)



Dopodiché, tutti a mangiare Thai per assaggiare la cucina, visto che a Roma Tsuyoshi dovrà fare cucina Thai.



        (tsuyoshi studia diligentemente il menù)



   



Inizio a sospettare che i giapponesi odino le carote. Ogni volto trovo un intaglio più elaborato... proprio della serie: "non preoccuparti, sto qua, ma non è che mi devi mangiare. stai tranquillo!"



mah.. comunque complimenti al cuoco per il lavoro sopraffino!



lunedì 18 agosto 2008

Comiket 2008

L'hanno scorso l'ho perduto per andare a Disneyland, ma stavolta sono andata.



E, sono contenta di essere andata stavolta.



Di fondo è una fiera del fumetto molto più grande e con NULLA da comprare. Piena di roba amatoriale per niente economica e per la più parte porno (lo yaoi regna sovrano... potessero morì tutte!).



Di fondo roba inutile all'ennesima potenza, insomma.



Ma la folla è strabordante.



Cominciava dall'uscita della metro, si snodava fra vari palazzi in giri assurdi, e poi arrivava all'entrata, esattamente a 20 metri dalla fermata della metro.



    La fila che parte dalla fermata della metro.



    Giri inutili.   



La mia attesa nella fila







Questo palazzo ha PALESEMENTE UNA BOTOLA! Quel buco non può essere altro! Nella foto non si vede, ma in perpendicolare con l'uscita della botola, circa 30 metri sotto, c'è un bellissimo pennone di ferro, dritto in cima a un palazzo...



Che brutta fine per chi viene frullato...



Comunque, dopo aver finalmente un nippo con la maglietta rosa che riusciva a dribblare i nippi tonni più in fretta di noi, siamo finalmente entrati al Comiket.



Come dicevo non c'è nulla di interessante, e dentro non si possono fare foto.



Dopo aver ciondolato in giro sperando di trovare roba interessante e venendo storditi dai tipi col megafono che ti intimavano di lasciare un gradino di spazio sulla scala mobile, di non fare le scale di fretta o di stare attento a un gradino (quest'ultimo OVVIAMENTE non aveva un megafono e era DOPO il suddetto gradino), siamo finalmente tornati nella zona cosplay, che nel frattempo si era popolata (dimenticavo di dire che ci siamo messi in fila verso le 9.45).



Ma prima pranzo comprato al combini.



La folla era tale che gli onigiri erano messi nel modo più stretto possibile sugli scaffali:







E inizia il Valzer del Cosplay.



Commenterò solo i geni del travestimento, per gli altri, cari lettori, vi sfido a indovinarne il più possibile. Sono davvero facili, alla portata di tutti!



Andiamo a incominciare!!



        lui non so chi è ma era bello.







I maniaci che fotografano le belle ragazze in cosplay sono i miei preferiti. Le accerchiano e fanno mille foto, aspettando pure le varie pose.



Io fossi una di queste ragazze poi starei attenta quando cammino per strada...







Adoro anche i cosplayer che fanno le foto a altri cosplayer... Mi sa di cosa troppo surreale!!







Quest uomo è UN GENIO.



GUNDAM Mt-II, con la suddetta Mt-II che fa da cannone del Gundam!!!!



Fra tutti questi wannabe pro, lui è l'unico che ha capito davvero tutto...



   



       



E ora la sezione geni indiscussi. Gundam era fuori concorso per la bellezza del costume.



Loro spaccano per l'idea.







Che cos'è? Che cos'è?











È IL SIMBOLO DEL BAGNO DELLE DONNE!!!!!







E ora, il mio mito, anche se palesemente non era una cosa pensata dal principio.



Costui (sì, sono sicura, era un uomo. ci posso scommettere, Ken!) si è normalmente vestito da cameriera, ma per qualche motivo la cosa non l'ha soddisfatto e ha fatto un ottimo scambio con un amico dandogli la roba che hanno in testa le cameriere in camio della maschera da cavallo.



Appena l'ho visto era in una posa molto sabishii (malinconica) che guardava il mare:







Poi abbiamo continuato i nostri giri sperando che scendesse a farsi fotografare. Non l'ha fatto finché non p stato ESPRESSAMENTE chiamato. E era sorpresissimo! (oltre a essersi accoppato sui gradini... la maschera deve oscurare non poco la vista).



Risutlato?



QUESTO!



   



Lo adoro....



Comunque, poi si è continuato il nostro giro di caccia ai nostri personaggi preferiti.



        







             Da notare che hanno fatto anche il cosplay dello stesso Miyazaki!!                  



Come fanno gli addetti del Comiket a comunicare le cose alla folla impegnatissima a fare foto?



Salgono su qualcosa con un altoparlante e cercano di indicare il più chiaramente possibile la direzione in cui c'è la cosa di cui parlano. Più o meno così:







Ma il problema qual'è? Che semplicemente erano troppo belli, a indicare le cose così, e abbiamo iniziato TUTTI a fotografarli!



E il tipo ha iniziato a dire: "Per xxxx è DA QUELLA PARTE!!  E SMETTETELA DI FARMI LE FOTO!!!"



Immaginate una piazza che scoppia a ridere.



Ecco, è l'effetto che ha suscitato.



   



E con questo si chiude l'intervento di oggi.



Dopo il Comiket è arrivato il diluvio e ce ne siamo tornati bel belli a casetta...