lunedì 6 agosto 2007

Kamakura

E oggi finalmente Kamakura.
è dall'anno scorso che ci volevo andare, e finalmente ce l'ho fatta.
Appuntamento alle 7 meno 10 alla stazione di Tokyo (notizia ricevuta alle 2 di notte, in pieno sonno...). Alle 7 meno 10 ci siamo io e Fra.
 
Alle 7 chiamiamo Daniele e gli altri: Beh? Dove siete? Noi vi stiamo aspetando! Come sarebbe che stavate dormendo!!! Sì, sì, oki, vi aspettiamo e intanto ci informiamo.
Poi telefonata a Carmine e Fab: tuu tuuu tuu. Hanno attaccato! Aspetta, riprovo io. tuu tuu tuuu. Hanno attaccato anche a me! Vabbè, è chiaro che stanno dormendo profondamente, lasciamo perdere...
Io e Fra ci mettiamo quindi ad attendere pazientemente e finalmente alle 7 e 35 circa arrivano gli altri. Una sveglia alle 5,45 sprecata, insomma.
Bene, si parte per Kamakura. Oh, no! Non mi sono portata il costume!! Vebbè, lo comprerò in spiaggia...
Kamakura è carina, è una cittadina abbastanza tranquilla, piena di templi che ricordano i suoi tempi d'oro, e il "mare".

Fra virgolette perché fa davvero schifo. Ostia al confronto è la più bella, limpida e pulita spiaggia sarda. E penso che il confonto renda perfettamente l'idea... Apparte le alghe, che ovviamente non è questione di sporcizia, ma carte, plastiche, assorbenti... Uno schifo assoluto. Comunque abbiamo fatto lo stesso il bagno nel punto più pulito che siamo riusciti a trovare. Io in reggiseno e pantaloncini, visto che non hp trovato costumi sotto i 6000 yen.
E ora apriamo un capitolo a parte sui nippi al mare.
La maggior parte delle ragazze ci va col trucco e i capelli acconciati (una aveva i BRILLANTINI), i ragazzi sono anche loro pettinati nel modo più alla moda possibile e se ne vanno sù e giù a vedere se c'è qualche bellezza da abbordare (o in caso per farsi abbordare...). Il vincitore della giornata è stato il tipo che andava sul bagnasciuga con le scarpe da ginnastica (e nell'acqua, senza alcun timore); la vincitrice è una tipa che stava EVIDENTEMENTE trattenendo il respiro e che immagino si sia accasciata da qualche parte, cianotica, dopo che era passata davanti a noi un buon numero di volte. Anche se fosse stata campionessa mondiale di apnea era davvero troppo, il tempo.
quando ce ne siamo andati c'era una folla terrificante, in spiaggia, e accanto a noi era spuntato un bagnino con tanto di sedia-torretta, che non era assolutamente lì al nostro arrivo.
Dopo il mare ci siamo incamminati verso il Dai-Butsu (grande Buddha). E io proprio lui volevo vedere!
In pratica c'è, come è ben noto, solo la statua in mezzo ad un piccolo spiazzo rialzato. Questo perché quando il tempio in torno è bruciato l'ultima volta hanno deciso di non ricostruirlo più.

Dentro la statua si può anche entrare, e sulle pareti la gente lascia delle monete come offerte. Al lato della statua ci sono anche i suoi sandali di paglia giganti.
Abbiamo anche comprato dei dolcetti abbastanza molto non buoni...

Dopo il Dai-Butsu è stato il turno del tempio di Benzaiten, una delle sette divinità della fortuna.
Questo tempio shinto era davvero bello. Si entra attraverso un tunnel scavato nel monte, e la parte più importante, dove si lavano i soldi perché si moltiplichino, e dove vengono appese le "1000 gru di carta" (per la guarigione di qualcuno), è in una grotta.

Daniele dopo la granita al melone:

Dopo Benzaiten abbiamo continuato la nostra scarpinata e siamo tornati alla stazione. Secessione: io e Francesco in cerca di un pranzo, gli altri dritti all'ultimo tempio, quello di Hachiman, prima dio della guerra e poi protettore del Giappone.
Abbiamo mangiato Okonomiyaki, c'erano le bancarelle per una festa locale.
Dopo questo ghiotto bottino abbiamo raggiunto gli altri al tempio appena in tempo prima che chiudesse.
Poi tutti a casa.
Ecco il risultato della mattinata al mare:

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